venerdì 9 maggio 2025

Riconciliazione

 Nell'anno 1640 il vescovo di Ypres, Giansenio pubblicava a Lovanio un grosso libro intitolato Augustinus.  Il 1641 i gesuiti aprivano le ostilità, accusando Giansenio di rinnovare gli errori di Baio. Scrive lo storico Cognet che "I gesuiti iniziarono una vasta manovra per ottenere da Roma la condanna dell'Augustinus".  Nel 1653  con la bolla Cum occasione Innocenzo X condannava le cinque proposizioni incriminate. Ma nel trattato di Giansenio si affermava come una certezza che Gesù Cristo non è morto per tutti ma solo per gli eletti, che i dannati sono più dei salvati,  ecc. ?


A parte il fatto che  i teologi dovrebbero evitare di avventurarsi su pronostici che sono riservati al Padre, come ha affermato Gesù, lo scontro tra il rigorismo di Giansenio e il lassismo dei molinisti mancava alla base di un atteggiamento di carità. Già Origene aveva fatto notare ad Agostino: Gesù Signore non sarebbe sceso agli inferi per svuotare l'inferno? E nel 1500 non era stato svelato a Caterina Fieschi Adorno (santa Caterina da Genova) che Gesù aveva inventato il purgatorio per salvare una moltitudine dall'inferno?


La novità odierna riguarda la riconciliazione tra un papa gesuita, papa Francesco, e il nuovo papa Leone XIV, agostiniano. La riconciliazione viene dal fatto che l'uno e l'altro hanno posto il Vangelo al primo posto, prima delle proprie visioni e delle proprie idee.


Gesù Signore ha voluto salvare tutti. Paolo di Tarso ha colto questa novità : l'amore salva,  la legge condanna. Questa novità portata da Gesù sulla Terra riguarda proprio il potere, il sapere, l'avere. Mentre la legge vuole dominare sugli uomini, l'amore li pone a servizio gli uni degli altri. Mentre il sapere crea una classe di privilegiati (coloro che hanno conoscenza contro gli ignoranti), la sapienza dell'amore rompe ogni muro di privilegi. Mentre la legge dell'avere esalta la ricchezza a scapito della miseria, l'amore e la scelta della povertà dà rilievo al dono piuttosto che al calcolo.  

La Chiesa (e le chiese) impara dai propri  errori e dal Vangelo; può guardare con speranza un futuro migliore, senza lasciarsi sopraffare dagli errori del passato; può con riconoscenza dire grazie allo Spirito per i tanti carismi (uno dona ciò che manca all'altro). Nel comandamento nuovo "amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi" Gesù ha posto la vitalità della comunità-.

                                                             don Carmelo Guarini

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