venerdì 2 settembre 2016

Azione cattolica 2.

Chi ha distrutto l'Azione cattolica nella diocesi dei Brindisi?


Sono passati trent'anni da quando, tradendo la scelta religiosa
e identificandosi in un'azione politica, la dirigenza diocesana,
invece di rilanciare evangelizzazione e missione, finì nel pantano
e ci portò dentro gli impegnati parrocchiali.
Non intendo fare nomi né tantomeno rivolgere accuse a questo o a quello.
Potrei farlo: i nomi li conosco, e le accuse potrebbero essere precise.
Ma preferisco fare un'analisi ad un certo livello, senza scadere
nella calunnia e nel pettegolezzo. Però parliamoci chiaro, senza ipocrisie!
Quando, sia i vescovi sia tanti parroci della diocesi hanno sconfessato certe
scelte considerate  più politiche che religiose, non ci si dovrebbe nascondere
dietro il paravento di "associazione che collabora con la gerarchia" per
giustificare azioni  che non sono in linea né coi documenti conciliari, né con
gli insegnamenti dei Papi, e tantomeno con una testimonianza coerente  del
Vangelo.  Quali frutti spirituali di "conversione" ha portato in diocesi l'Azione
cattolica negli ultimi trent'anni? Alcuni, che sono anche insegnanti di religione
(ma i ragazzi e i genitori sanno che di religione cristiana non insegnano niente,
e quell'ora di religione è una perdita di tempo ... ), ritenendosi coperti dal "marchio
doc  A.C.), hanno sfidato parroci e militanti di lungo corso dell'Azione cattolica, per
far passare una linea politica, comunista e per certi tratti marxista, piuttosto che dare
voce e azione a quel documento programmatico di papa Montini, cioè la Populorun progressio. Mentre la chiesa latino-americana faceva propria quell'enciclica e dava un'impronta cristiana alla propria chiesa, liberandosi della colonizzazione degli intellettuali marxisti europei, la dirigenza diocesana dell'Azione cattolica di Brindisi credeva  ancora nel sogno messianico del comunismo e non si aggiornava
neppure su ciò che scriveva Althusser (il teorico marxista più rinomato in occidente)
su Le Monde "Quello che deve cambiare nel P.C.F" (anno 1978).
Vittorio Bachelet nel 1980 testimoniava la "scelta religiosa" non solo con la grande professionalità di docente di diritto e giudice, ma soprattutto col "dare la vita". Ed è tutto!
il don

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