La felicità è ciò che la natura umana cerca con l'intelligenza e col sentimento, ma rimane ricerca, forse anche interesse. La gioia è un dono che arriva dall'altro e da altrove.
La crisi della narrazione può essere superata dall'opportunità di narrare di nuovo la vita. E' venuta a mancare la fede nella tradizione e nella rivoluzione, perchè il tempo non è più memoria e non è più attesa. Lo spirito del tempo non incontra più il tempo dello spirito.
Esistono due esperienze del tempo. Zeiterfahrung è l'esperienza del tempo cosmico e storico. Zeiterlebnis è l'esperienza del tempo interiore. La prima è una vita datata (la raccolta di dati quantifica la vita). La seconda è una vita narrata : ha bisogno di una qualità dello spirito perchè non sia il tempo perduto e ritrovato della morte, un tempo di morte che sovrasta la vita già alla nascita come condanna incombente.
La vita umana non è più libera di decidere : i dati accumulati dall' A. I. servono per sorvegliarla, per governarla, per sopraffarla economicamente.
L'esperienza del tempo interiore è una qualità, non una quantità : non è subordinata al calcolo, è relazionata ad un interesse che attrae non a motivo della propaganda ma a motivo della testimonianza del dono.
Raccontare la storia della borghesia potrebbe servire a scoprirne il declico : T. Mann nell'anno 1900 raccontava nel romanzo Buddenbrook il declino di una famiglia imprenditoriale nella città anseatica di Lubecca, ma quel racconto potrebbe anche far comprendere il declino della borghesia.
Raccontare la storia del proletariato servirebbe a scoprirne il declino della rivoluzione. Solgenizin l'ha raccontato in Arcipelago gulag. E Pasternak in Il dottor Zgivago : un inno alla vita, non alla rivoluzione che non è riuscita a cambiare la storia.
La borghesia e l'illuminismo avevano posto fine all'idea di tradizione. Il fallimento della rivoluzione è dovuto all'aver impedito al proletariato di divenirne il protagonista,anzi ne è divenuto addirittura la vittima.
Ora che tradizione e rivoluzione non esistono più come idee e ideali da far vivere, cosa può rimanere in piedi del perseguimento della felicità? Tante singolarità cercano la felicità nella prestazione dell'Io e tutte vengono sommerse dall'egalitarismo che finisce per appiattire ogni Io.
La felicità è una ricerca. La gioia è un dono. Se vuoi che un dono non finisca nel nulla, fallo circolare. Questa è la narrazione che occorre: non il disfattismo, ma la vita che riscopre la memoria nella tradizione e l'attesa nella rivoluzione.
don Carmelo Guarini
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