Lo psicologo (lo psichiatra, lo psicoanalista ...) da tempo ha sostituito la guida spirituale, ma non riesce a guarire nè a far cicatrizzare le ferite del corpo, della psiche e tantomeno dello spirito.
Il colloquio spirituale va reinventato proprio per sanare le ferite che l'esistenza ha inferto. La musica e il racconto dovrebbero tornare ad essere due strumenti tra i più efficaci per ridonare al corpo la salute, alla psiche la melodia e il tono dei sentimenti, allo spirito la forza e lo stile per rimettere insieme il pensiero e l'esistenza.
La verità è sinfonica, diceva Von Balthasar. Ma il paradigma contemporaneo è il trionfo (vissuto peraltro come non-senso, decadenza, indifferenza e distruzione verso il passato) delle opinioni (tutte vere, ossia nessuna più è vera).
In un periodo di decadenza, il confronto rimane un fenomeno essenziale che deve portare al dialogo; se la controversia non volesse altro che il conflitto permanente, senza un approdo alla verità, si rimarrebbe come in uno stato di guerra quando non si vuole arrivare alla pace.
Parlare soltanto di tramonto, di deriva, di crisi sarebbe come non parlarne affatto. Divenirne consapevoli è qualcosa di diverso: vuol dire ricercare il modo per uscire dalla crisi, vedere in essa un'opportunità. Il cambiamento diviene il modo per curare le ferite del corpo, della psiche, dello spirito, ossia lavorare per unificare queste tre dimensioni della persona umana. Il cambiamento investe anche la relazione tra persona e persona : una relazione rinnovata dovrebbe essere in grado di suscitare un cambiamento anche nelle istituzioni.
Nel paradigma contemporaneo l'enfasi è stata posta sul lavoro, sulla vita attiva, sulla produzione. Ma non va dimenticato che ciò ha prodotto competizione, conflitto, esaltazione dell'Ego. Anche la festa è divenuta oggetto di consumi.
Proprio dalla festa occorrerebbe ripartire per risuscitare la relazione autentica con se stessi e con l'altra persona. Nella festa si recupera ciò che nel lavoro si è smarrito: il tempo dedicato alla musica e al racconto è un tempo non commerciale, non consumista, non dispersivo. La musica e il racconto riconducono lo spirito e la psiche all'essenziale: la festa ridona la gioia e la pace, l'ardimento nella ricerca della verità, la relazione autentica, il superamento dellì'attivismo e della prestazione.
Il colloquio spirituale è un fenomeno quasi scomparso, eppure, nel corso dei secoli, è riuscito a mettere a fuoco in tante persone e comunità uno stile di vita e d'esistenza unificato : il primo esercizio che compie è appassionare alla verità, quando tutte le opinioni iniziano a frantumarsi nel conflitto delle interpretazioni.
don Carmelo Guarini
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