lunedì 24 febbraio 2025

Abuso di potere

 Ciò che il cristianesimo non ha ancora realizzato è la novità del "comandamento nuovo", ossia "amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi".

La crisi del mezzogiorno del cristianesimo, dopo duemila anni, si manifesta come abuso di potere nell'ambito politico-economico, nell'ambito intellettuale-culturale, nell'ambito spirituale.

In ambito politico-economico è stata sottolineata l'affermazione dell'autorità, con una deriva in quella che M. Foucault ha chiamato governamentalità, ossia una mancata formazione alla scelta libera e responsabile e prima ancora al discernimento.

In ambito intellettuale e culturale è mancato l'approfondimento sulla persona, che è relazione tra l'Io e l'Altro. Aver sottolineato il primato dell'essere sul non essere, ha fatto perdere la positività del non essere nella relazione. Per far essere l'altro, l'io deve non essere: questo doveva essere approfondito dalla filosofia. La teologia, poi, avrebbe dovuto riflettere sul rapporto trinitario in Dio e sull'ipostasi dello Spirito Santo come "dono reciproco tra Padre e Figlio".

In ambito spirituale l'individualismo ha finito col prevalere sulla comunione. Ma proprio nel Novecento, i movimenti ecclesiali hanno sottolineato la relazione e la comunione (la fraternità universale e la reciprocità nell'amore cristiano) : questo è sicuramente un dono dello Spirito Santo alle chiese, che d'ora innanzi devono compiere il massimo sforzo verso l'unità.

Uscire dalla crisi e dalla confusione (la lotta tra conservatori e progressisti è ideologia del passato) significa colmare il divario tra ciò che si crede e ciò che si vive : credere nell'amore reciproco (quello che Gesù Signore ha detto il comandamento nuovo) significa anche metterlo in pratica.

La spiritualità comunitaria è il nuovo inizio del cristianesimo: il cristiano spirituale (quello burocratico non serve più) sa che la sua forza è nella sua irrilevanza , che contrasta lo spirito del tempo, che invece comanda la prestazione ed il superare se stessi sino al collasso psichico. Per l'Io l'essere irrilevante vuol dire lasciare che sia lo Spirito Santo a pensare e agire in lui. Questo spostamento dall'io alla relazione porta conseguenze in campo politico ed economico: pone l'attenzione sulla virtù della povertà per accorciare la distanza tra ricchezza e miseria (quest'ultima  non è virtù ma disgrazia). Cambia anche il paradigma intellettuale e culturale : valorizza il fallimento, la sconfitta (non intende vincere ad ogni costo), vede nella croce un'opportunità per un'evoluzione spirituale della persona e della comunità. 

In che senso si può parlare oggi di fine dell'ideologia? Quando non si esercita più l'intelligenza viene meno sia la cultura sia la contro-cultura. Ora l'ideologia è una contro-cultura, è un utilizzo al ribasso dell'intelligenza.

Oggi non si ha più bisogno delle ideologie, si ha la pretesa di agire sui comportamenti. C'è un non-senso dell'enfasi che si pone  nell'intelligenza artificiale: una sostituzione dello spirito umano (Federico Faggin lo chiama coscienza) con la macchina. Ma l'evoluzione dell'umanità è lo sviluppo dello spirito : questo potrebbe consentire di governare la macchina e non di essere governata da essa.  Un supplemeto di spirito può consentire il superanento di ogni abuso di potere sulla persona e sulla comunità. Uno spirituale sa di essere irrilevante, di non avere nessun potere (nè politico, nè economico, nè culturale e intellettuale; fa conto soltanto sullo Spirito che lo guida e gli indica il non-essere come la condizione per far essere "non la carne ma lo spirito, non la legge ma l'amore, non l'Io ma il Noi, non il conflitto o la guerra ma l'aiuto reciproco".

                                                don Carmelo Guarini

Nessun commento:

Posta un commento