Quale economia persegue il dono ?
Non la produzione di cose materiali e virtuali, ma l'investimento nella relazione.
L'esperienza spirituale è una vita profonda : è un dare e ricevere. Si distingue dal lavoro, che rimane merce di scambio quando non mette la relazione umana al primo posto.
Lo stile di vita consumistico ( i prodotti che si scambiano rendono anche le persone merce di scambio) annulla la relazione autentica; il tempo impiegato per produrre e consumare diviene tempo perduto.
Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto indicava come il tempo ritrovato è una sorpresa della pazienza dell'attesa. Scrive : " Ma, a volte, proprio nel momento in cui tutto ci sembra perduto, giunge il messaggio che ci può salvare : abbiamo bussato a porte che davano tutte sul nulla; e nella sola per cui si può entrare, e che avremmo cercato invano cent'anni, urtiamo inavvertitamente, ed essa si apre. "
La pazienza dell'attesa, perchè il dono divenga reciproco, deve ignorare le aspettative dell'Io. Colui che ha iniziato a donare non perde nulla se non vede subito il dono che ritorna : egli non ha cercato la merce di scambio, ha investito nel dono. Colui che dona vuole salvare in primo luogo la relazione; ed è proprio questo che rimette al suo posto il valore materiale della cosa.
Il motivo per cui Gesù Signore ha posto l'amore reciproco, e non il lavoro e il guadagno, a fondamento dell'economia di salvezza, sta nell'esperienza della libertà e del dono.
Non sarà l'uguaglianza (idea giacobina) a fare giustizia tra diseguali. Solo il libero scambio di doni, soltanto la reciprocità del dono può assicurare la giustizia tra diseguali.
La sorpresa del dono tra donatore e donatario ( il donatario che riceve il dono e a sua volta dona) dipende dal distacco. E' il possesso che rompe la reciprocità. Per questo Pascal distingueva tra miseria , che è privazione forzata di beni, e povertà , che è scelta libera da parte della persona.
La scelta della povertà non è ridirsi in miseria; è piuttosto condivisione con coloro che hanno bisogno. Non c'è da vergognarsi sia di ricevere sia di donare. La dignità la si trova sempre nell'economia del dono, che promuove la reciprocità.
don Carmelo Guarini