venerdì 25 luglio 2025

Cristo e la sua ombra

 Leggendo la storia del cristianesimo si può cogliere di Cristo più la sua ombra che la sua figura.

Pier Paolo Pasolini, parlando del "Cristo irriducibile" affermava : "I cristiani che disobbediscono a Cristo per obbedire ai capi; il che serve loro per avere un posto nella comunità.".  La figura di Cristo sarebbe quella più di uno scartato che di un integrato nel sistema.

Merleau-Ponty, parlando di "cristianesimo e filosofia", riportava "il programma agostiniano : la vera religione è la vera filosofia, e a sua volta, la vera filosofia è la vera religione".    Questa identificazione potrebbe far cogliere più l'ombra di Cristo che la sua figura.

Cristo non si può identificarlo nè con l'Idea soltanto e neppure esclusivamente con la sua prassi. 

Intellettualismo è preferire l'idea, finendo con escludere la pratica. Anti-intellettualismo è la presunzione di cambiare qualcosa o qualcuno senza l'idea vera e giusta.

Una spiritualità che intenda cogliere la figura di Cristo deve muoversi in un andirivieni tra "rientrare in sè" ed "uscire da sè". Cristo stesso, infatti, pone se stesso fuori della comunità organizzata (il suo operare è fuori del sistema legislativo ed economico di Israele) e visibile, ma al tempo stesso rivendica di "essere stato inviato alla comunità di Israele". Il suo "uscire fuori" dalla comunità visibile afferma con forza il "rientrare in sè" nella comunione-comunità invisibile col Padre.

Non basta il ritorno al Gesù storico per cogliere l'identità della sua figura : se non si coglie il Cristo dello Spirito, si finisce per vedere soltanto la sua ombra, non si giunge alla sua figura. Tra fede e ragione non c'è identificazione, come non può esserci pura opposizione. La dialettica tra fede e ragione deve permettere di cogliere il fondamento della ragione e il fondamento della fede.

Se la ragione pone il fondamento nell'io (il soggetto), come ha fatto giustamente  la modernità, non può dimenticare la relazione dell'individuo con la comunità; sarebbe un pensiero di sorvolo. Se la fede pone il fondamento nell'organizzazione istituzionale, non ha ancora colto la fede come risposta ad una chiamata. Perchè il dono che Dio offre è una chiamata che vuole una risposta : il dono offerto dev'essere ricevuto. L'atto  della ragione e della fede è un esercizio della relazione. 

L'andirivieni tra rientrare in sè e uscire da sè richiede che si distingua tra l'ombra e la figura. 

Il soggetto individuale, nella modernità, coglie meglio la contingenza di quanto non avesse fatto il medioevo, che coglieva la contingenza soprattutto nella comunità (l'individuo è inseparabile dalla comunità). Nella tarda modernità l'individuo avverte tutto il peso della contingenza: la sua solitudine lo spinge a cercare solidarietà con la Natura, dal momento che la storia è divenuta sempre più estranea e nemica. Questo individuo ha bisogno di uscire fuori da una storia divenuta nemica per rientrare in sè e trovare la sorgente della comunità nella comunione. La figura di Cristo è la comunione col Padre. L'ombra che si percepisce  di Cristo non coglie il sempre nuovo delle sue parole e della sua azione.

                                          don Carmelo Guarini

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