Erich-Emmanuel Schnitt ha scritto nel suo racconto-testimonianza La sfida di Gerusalemme (ed- LEV) :
"Gesù ha chiesto a Giuda di denunciarlo. Ha preteso da lui che sacrificasse la propria reputazione e la propria integrità, proprio lui, l'intellettuale, l'istruito, lo specialista delle Scritture, il tesoriere che gestisce le questioni finanziarie del gruppo. E per l'appunto Giuda stringe in mano la borsa : denaro ne ha già, mai avrebbe deciso di tradire per qualche moneta, come si sosterrà per secoli. Lo fa per amore. (.......) Ha ricevuto l'ordine da Gesù, un'ingiunzione che l'ha annientato. Nel Vangelo secondo Pilato avevo spinto al limite la mia lettura dell'Ultima Cena : due sacrifici sono alla base del cristianesimo, quello di Giuda e quello di Gesù.".
In realtà, i due sacrifici che stanno alla base del cristianesimo sono quello del Padre e quello del Figlio. Che a Giuda sia mancata la grazia per non tradire e rimanere fedele alla chiamata, questo resta mistero del Padre e del Figlio.
Che Gesù avesse scelto per Giuda il ruolo del traditore, dopo averlo chiamato ad essere apostolo, sarebbe una contraddizione. Gesù non poteva chiedere a Giuda di essere contemporaneamente suo amico e traditore : avrebbe creato una confusione spirituale tra la chiamata e il tradimento. Che il denaro non sia stato l'unico movente del tradimento, può essere, ma senza dimenticare quella parola di Gesù che si deve scegliere "o Dio o il denaro". Talmente forte è il potere del denaro che si rischia sempre di metterlo ad di sopra e al posto di Dio, ossia di farne il proprio Dio. D'altronde Gesù, Dio Figlio, avrebbe potuto compiere ugualmente il sacrificio della propria vita senza il tradimento di Giuda, esponendosi in altro modo al processo del Sinedrio e di Erode, e al secondo processo di Pilato. Infine, il doppio processo e la doppia condanna da parte del potere ebraico e del potere romano non vengono giudicati da Gesù Signore in altro modo che col perdono : "Padre, perdona loro, chè non sanno quello che fanno."
Una chiamata d'amore chiede una risposta d'amore. Il tradimento può anche essere perdonato: a Caterina da Genova (Fieschi Adorno) che gli chiedeva cosa ne avesse fatto di Giuda, Gesù rispondeva che non glielo avrebbe detto, lasciando così aperta la possibilità della salvezza anche per il traditore.
Ha scritto Thomas Merton a proposito della vita interiore del cristiano : "Quando la religione perde il suo entusiasmo e diviene stereotipata, i fedeli vivono e si muovono ad un livello in cui la fede è troppo debole e troppo distratta per condurre ad un qualche risveglio interiore. Anzicchè fare appello all'io interiore più profondo, la religione così infiacchita si limita ad agitare le emozioni inconsce dell'io esteriore.". Non a caso Gesù, la notte dell'agonia, ha chiesto a Pietro, Giacomo e Giovanni di vegliare! Preghiera è attenzione a ciò che si sta vivendo!
Giuda aveva distolto l'attenzione, come gli altri undici, dalla chiamata a fare la volontà di Dio: per questo Gesù è stato non solo tradito da Giuda, ma anche abbandonato dagli apostoli che aveva considerato suoi amici.
don carmelo Guarini
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