L'interesse che non collassa è quello tenuto in vita dalla relazione. Il soggetto che persegue il proprio interesse per opportunismo, per utilitarismo o perchè la cosa funzioni, vede prima o poi il sistema che collassa.
La rottura di un sistema unilaterale, materialista o spiritualista che sia, è inevitabile. Il percorso che va dalla rottura di un sistema alla creazione di un sistema nuovo riguarda l'evoluzione dell'umanità sulla terra.
1. La prima questione vitale che l'umanità si trova oggi ad affrontare riguarda la persona : l'unificazione tra la dimensione corporea, la dimensione psichica e la dimensione spirituale. E' la prima questione che il cristianesimo nascente aveva posto, ma è di nuovo una questione attuale. Negli ultimi secoli la dimensione psichica ha acquisito rilevanza grazie alla psicologia e alla psicoanalisi. La dimensione spirituale è ancora ignorata, anzi spesso è disprezzata come se fosse qualcosa di irreale, di immaginario, di inesistente. Eppure investe due caratteristiche essenziali dello sviluppo personale : E. Mounier ha dato un nome all'interiorità ( en soi ) e al raccoglimento ( sur soi ); senza questi due atti la persona cade nel vuoto e nella solitudine.
2. La seconda questione vitale riguarda la storia, ossia lo scontro tra la tradizione e la rivoluzione. La tradizione, nel suo sguardo al passato, non può fermarsi a metà strada (per esempio al medioevo), deve tornare alle origini per scoprire la sorgente della tradizione. La rivoluzione si chiede : si ricomincia da zero, s'inventa un nuovo modello, e quale fine s'intende raggiungere? K. Marx, nei Manoscritti economico-filosofici del 1844, definiva il lavoro "merce di scambio" e il denaro "mezzo e potere esteriore"; ma la sua analisi unilaterale (manca la dimensione spirituale) gli impedisce di distinguere tra miseria (una digrazia) e povertà (una grazia e una scelta). Una rivoluzione come quella giacobina del 1789, e le altre del 1800, non aveva tenuto conto del fattore spirituale ( Gandhj farà leva sulla non-violenza per conquistare l'indipendenza dell ' India). Il cristianesimo, nel corso dei secoli aveva smarrito la forza del disarmo che disarma, forza che Francesco d'Assisi mostrò nell'incontro col Sultano.
3. La terza questione vitale riguarda la comunità universale : il superamento delle etnie è la fratellanza universale. Ciò che l'impero romano non era riusciuto a realizzare ( la disciplina del diritto prodotto dal Senato e la disciplina delle legioni avevano voluto imporre un ordine che mancava della relazione libera e reciproca), il cristianesimo riuscì nell'intento grazie non alla virtù naturale (pelagiana) ma alla virtù della grazia ( il dono). Il crollo dell'impero romano era inevitabile: la disciplina delle legioni non riuscì a contenere l'invasione dei Vandali e di altri popoli barbari. Agostino, nella Città di Dio, prospettò lo spirito dell'avvenire, ossia la fine delle etnie e la fratellanza universale, fondata sulla rivelazione trinitaria. La rivoluzione che il cristianesimo porta è la trascendenza nell'immanenza : Dio dentro la storia significa lo Spirito Santo che realizza la relazione reciproca nell'umanità divisa. La trascendenza, grazie allo Spirito Santo, da verticale diviene orizzontale: l'amore reciproco è il comandamento nuovo di Gesù. Lo Spirito Santo continua l'opera di Gesù dentro la persona, dentro la comunità, dentro la storia.
L'interesse che non collassa è quello tenuto in vita dallo spirito, grazie allo Spirito Santo!
don Carmelo Guarini
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