Il pensare che sostituisce il credere, la ragione opposta alla fede : questa operazione intellettualistica ha considerato la fede come atto anti-intellettualistico. Questo processo inizia già verso fine del Medioevo e continua sino ai nostri giorni.
La "fede percettiva" viene prima del cogito : è ciò che afferma M. Merleau-Ponty in Fenomenologia della percezione. Porre nel cogito il fondamento della riflessione filosofica significa attuare un "pensiero di sorvolo". Questo dalla prospettiva filosofica e fenomenologica.
Ancora dalla prospettiva filosofica : la fede è la relazione tra persona e persona, e tra persona e natura. Questa relazione è l'evento che viene prima della riflessione filosofica. L'evento è interazione di fede tra due soggetti personali (quì la relazione è spirituale), oppure è interazione di fede tra la persona e il fenomeno naturale (quì la relazione è sensoriale). Descartes sbagliava quando diceva nel Discorso sul metodo che " noi siamo maestri e possessori della natura.", assecondando un pensiero diffuso in quel tempo. Bisognerebbe dire piuttosto che siamo custodi e che possiamo anche impapare dall'interazione tra i fenomeni della natura.
Il metodo è una via e non può essere disgiunto dalla persona.
Dalla prospettiva teologica la fede è un dono, è un incommensurabile, ossia non è oggetto di calcolo matematico. Questo dono è la Persona. Gesù quando indica la via per giungere alla verità e al senso della vita non parla di metodo ma della sua stessa persona. La persona è la via del dono : è persona colui che dona, è persona colui che riceve il dono.
Critica filosofica : Il cogito che pone se stesso prima della fede fa del metodo una via che ignora la persona. Ancora : il pensare che ignora la persona pone il calcolo, invece del dono, all'inizio del pensare.
Klaus Hemmerle, a ragione, ha parlato di un pensare riconoscente. Due parole sono poste da lui all'inizio del pensare : MITDENKEN è il pensare o il domandare insieme; MITDANKEN è il ringraziare insieme.
Il pensare riconoscente è un atto di fede nel dono che viene da un'altra persona. Riconoscimento del dono. Il pensiero calcolante è invece un mercanteggiare dell'io; ignora quella parola di Gesù : "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Il dare e il ricevere non è oggetto di mercanteggiamento. La fede mette in rilievo il dono, o meglio la donazione tra il donatore e il donatario. Questo evento viene prima del pensare. Il pensiero riconoscente non rinuncia alla critica, anzi spinge la critica sino al limite, dove il pensiero calcolante si mostra come il mercanteggiare che uccide sia la persona sia la comunione (che è la condizione della comunità). La fede è l'evento di comunione tra persona e persona, e ancora tra persona e natura : dischiude al pensare il mistero del dono della vita. C'è più pensiero nella relazione e nella comunione che non nella solitudine del cogitare dell'io.
don Carmelo Guarini
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