domenica 4 novembre 2012

Adesso grazie a Rondine Allegra

Eri il mio medico, ma parlavamo anche di scautismo, che io seguivo con attenzione soprattutto attraverso le esperienze che tu mi comunicavi. L'incontro di Roma alle catacombe non ha avuto nulla di forzato: dapprima la celebrazione eucaristica in una piccola chiesa a nostra misura, poi la visita nei luoghi di sepoltura dei cristiani, con un'attenzione particolare all'arte e alla storia dei martiri della fede. I ragazzi sono rimasti contenti, e insieme a loro la comunità-capi. Io rimango in debito, in modo particolare col gruppo dei rovers, ai quali devo offrire un gelato, alla prossima occasione, per il fatto che il rapporto che si è creato con loro è stato più invisibile che visibile, e partendo dalle battute e da una prima notte passata a chiacchierare, è finita poi la seconda notte in un ascolto silenzioso e attento all'altro, del quale devo ringraziarli. Mi pare di capire che il lavoro da te compiuto in tanti anni, cominci a portare dei buoni frutti, dal momento che ci sono ancora adulti e giovani entusiasti di portare avanti un progetto educativo, che richiede fiducia e libertà nella crescita della comunità, e nello stesso tempo rispetto attento dei tempi di crescita di ogni persona. La pazienza che si vorrebbe ricevere dall'altro, occorre chiederla prima a se stessi; così  la comprensione rende più prossimi, al posto del giudizio che invece offende e porta l'altro alla chiusura in se stesso. La comunità-capi è stata attenta e generosa; ed i simpatizzanti, discreti e fattivi.  Io sono ancora vivo, anzi sono uscito sano e salvo dalla fossa dei leoni, come il profeta Daniele, che non mancò di ringraziare, dopo Dio, anche il re Dario che ve lo aveva rinchiuso dentro. Dare fiducia e rispettare i tempi di crescita non è mai invano!  il don

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