martedì 13 settembre 2011

dalla teoria alla pratica

come far diventare l'etica importante quanto l'economia? l'economia da l'opportunità di comprare e di realizzare così dei progetti. tutti, anche i bambini e gli anziani, sono interessati a come aumentare le entrate economiche, per avere poi opportunità di spendere. coloro che sono diventati miliardari grazie al businnes, trovano alla fine utile  fare beneficenza, un pò per l'immagine sociale da migliorare (per non sembrare avari) e un pò perchè quella beneficenza gioca ancora la carta del marketing. di fronte a tutto questo, che possibilità ha l'etica di affermare il suo obiettivo, che non bisogna dimenticarlo, è di guardare al bene dell'altro come al proprio bene? l'etica può affermare i suoi obiettivi, se si allea con la cultura. c'è in effetti grande ignoranza nel nostro mondo, poca volontà di approfondimento, quindi si afferma la tendenza all'improvvisazione, sia nelle relazioni interpersonali sia nelle scelte di largo respiro.  l'etica è una scienza pratica, come la spiritualità d'altronde: la prima ha la fonte ispirativa nell'esperienza della natura, la seconda nell'esperienza della grazia. l'etica e la spiritualità sperano sempre che l'io possa incontrare un tu saggio! il don

venerdì 9 settembre 2011

la responsabilità della testimonianza

qualche vescovo e qualche prete, non dico di più, in Italia, preferisce la raccomandazione allo studio duro e al lavoro serio. si manca, in questo modo, di dare una valida testimonianza al vangelo di Gesù Cristo. chi è animato da una ricerca sincera della verità e da un desiderio dell'amore disinteressato, rimane scandalizzato e deluso, per non riuscire più a vedere la differenza tra la chiesa e il mondo. l'omologazione dei cristiani al mondo, nei comportamenti e nelle parole, toglie al messaggio cristiano ogni forza profetica ed ogni energia d'urto. diceva papa Montini che se i maestri (a parole) non sono testimoni, le loro parole non giovano a nulla. per far sul serio, cioè per non improvvisare, occorre progettare e verificare il lavoro compiuto. vale il detto latino: verba docent, exempla trahunt. il don

lunedì 5 settembre 2011

il dovere dell'ammonimento

un proverbio popolare recita: campa ciucciu che l'erva cresci. il papa Gregorio Magno esercitava la correzione, perchè vedeva in essa una possibilità di crescita non solo personale ma anche comunitaria. per tornare al proverbio popolare: esso esprime la saggezza del Vangelo. Gesù aveva insegnato che un terreno per far crescere la pianta, ha bisogno di essere liberato dalle erbacce, dalla gramigna; allora la pianta può crescere senza rimanere soffocata dalle erbacce. educatori che non esercitano l'ammonimento, sono degli irresponsabili. occorre indignarsi di fronte all'ingiustizia, alla menzogna, alla violenza e all'oppressione, alla comodità e all'indifferenza, all'ipocrisia e allo spettacolo dell'apparenza e del tornaconto individuale. occorre denunziare il latrocinio, la corsa al benessere e al consumo. l'essere umano non è merce di scambio, non può essere oggetto di consumo: è destinato piuttosto a divenire persona capace di relazione.