lunedì 30 giugno 2014

etica ed economia

Il cortile degli studenti che si è tenuto al Maxxi di  Roma il 12 maggio 2014 sul tema "etica ed economia"  è un ottimo esempio di ricerca e di confronto aperto tra professori e studenti. Non dobbiamo tacere il fatto che la depressione (non solo quella economica, ma anche quella antropologica e spirituale) è alimentata da cattivi comportamenti e da cattivi convincimenti (corruzione a tutti i livelli; questione morale tuttora gravissima... : è il denaro, la fame di denaro a determinare ancora scelte che dovrebbero invece puntare sui beni relazionali) presenti nella scuola e nella famiglia, ma quel che è più grave nelle parrocchie. Non si offrono percorsi alternativi al degrado etico, perchè manca anzitutto la capacità di affrontare l'educazione elevando il livello professionale ed etico dei formatori. Troppe ipocrisie e troppe menzogne ci circondano; forse anche poca voglia di approfondire, partecipare, scommettere sul futuro. Formare i formatori, senza fermarsi al moralismo, e nelle parrocchie anche  al devozionalismo! Non accontentarsi di una partecipazione di facciata e di pura presenza fisica!  Saper discernere tra scelte individualiste (quelle che accontentano l'individuo) e scelte relazionali (quelle che tengono conto del bene comune). Per nostra fortuna, tanti sindaci e tanti politici, tanti scienziati e tanti imprenditori, oltre che tanti operai (che nel frattempo però si sono allontanati dal marxismo e dal comunismo) continuano a dichiararsi non-credenti. Sì, per nostra fortuna, perchè ci costringono, con le buone o con le cattive, a non starcene tranquilli "noi praticanti più che credenti". L'individualismo continua a mietere insuccessi, e sono ancora pochissimi quelli che puntano sui beni relazionali, con fiducia e coraggio.
L'invito ai giovani e anche agli adulti è di andare a vedersi la registrazione dell'evento sul sito del Cortile dei gentili : la depressione, quella economica e quella spirituale si comincia a superarla quando rinasce dentro la speranza, quando ci si mette a lavorare insieme, quando un attento ascolto reciproco apre strade nuove!
 il don