domenica 30 dicembre 2018

Nuovo Inizio

Un nuovo anno, che inizia, suscita l'aspettativa di un nuovo inizio.
Questo inizio è collegato ad un termine tedesco, Besétzung (investimento), che ingloba due   significati, uno proveniente dall'economia, l'altro dalla psicoanalisi (nel senso di investimento psichico).
L'investimento è una specie di provocazione nei confronti del conformismo
e della rassegnazione (=lasciare le cose come sono, perché costa troppa fatica
d'intelligenza e di cuore mettere mano per cambiare).
Ma occorre investire bene, senza pressappochismo ed evitando di pasticciare!
Il buon investimento chiede che si verifichi se l'obbiettivo sia stato raggiunto nel risultato: ossia se ci sia stata, nella dimensione personale e in quella comunitaria,
un'apertura, un uscire fuori da se stessi per incontrare l'Altro  e gli altri.
Quell'uscire fuori di sé, che i concittadini di Gesù ( i Nazaterani) avevano colto molto bene, anche se nel rovescio: "E' pazzo! E' fuori di sé!", dicevano, come riferito dai Vangeli.
L'investimento più urgente sembra essere la formazione cristiana: c'è una grande ignoranza di fede e di vita cristiana, non solo nei ragazzi e nei giovani, ma soprattutto negli adulti, che da decenni, o forse da un secolo, sembrano rassegnati al "come viene viene", al "fai da te", alla rinuncia a trasmettere (alla tradizione come al tramandare ciò che si è ricevuto).  Non si può creare futuro se non ricreando il passato!        Riguadagnare la tradizione nella dimensione interiore
Avere il coraggio di dire apertamente ciò che si pensa, senza rifugiarsi nel bunker del gruppo e dell'anonimato omertoso. Investire in comunità!
  Auguri per questo anno nuovo!
     il don

lunedì 24 dicembre 2018

Natale francescano!

Duns Scoto, filosofo e teologo francescano della Scozia, vissuto tra il 1200 e il 1300,
ha teorizzato l'Incarnazione di Dio come un accrescimento di amore nella creazione e nel mondo.
La redenzione in riferimento al peccato sarebbe soltanto il fine secondario, o meglio ancora, la diretta conseguenza dell'aumento di amore nel mondo!
Questa visione toglie anche di mezzo la contorsione moralistica e giuridica presente in una redenzione ossessionata dall'idea di peccato.
Dio si fa Uomo per far crescere l'Amore nel mondo e nella creazione: e lo fa abbassandosi, umiliandosi, annientandosi!
Ora l'amore appare nella veste di servizio più che di potere-dominio.
Che cosa rivela il Dio onnipotente che si fa Bambino e diviene  segno della vulnerabilità e della fragilità?    Di non essere il creatore di se stesso, ma di aver ricevuto tutto dal Padre: dapprima, generato dal Padre; poi grazie allo Spirito, fatto uomo.
Sembra una cosa da niente la coscienza di "aver ricevuto tutto" dall'Amore; invece, è la sola realtà che consente di dire: " Padre, sono qui per fare la tua volontà", ossia amare tutta l'umanità!  Tutto il dolciastro è tolto!  Franciscus docet!
      il don

mercoledì 19 dicembre 2018

Relazioni!

Le relazioni autentiche, sincere, trasparenti sono la condizione senza la quale la comunità non può esistere.
Se si vuole ricrearla, occorre ricominciare da lì!
Puntare su quei fondamentali, le relazioni, che valgono più del denaro, del prestigio o del successo, del potere e di qualunque altra stramberia che l'umanità s'è inventata per apparire, e così alimentare la vanagloria (da non confondere con quella che la psicoanalisi chiama "necessaria stima di sé").
Sulle relazioni autentiche, sincere, trasparenti puoi costruire l'oggi e il domani della comunità civile e religiosa!
Per il cristianesimo, poi, quelle relazioni hanno il loro modello nientemeno che nel primo mistero della fede: Unità e Trinità di Dio.  In antropologia: non c'è unità senza riconoscimento della diversità; ma la diversità deve tendere all'unità, se non vuole rimanere nel caos della frammentazione.
         A Natale teocentrismo e antropocentrismo vengono a coincidere nel cristocentrismo!        Divino e umano mai così vicini!
                            il don