venerdì 30 settembre 2016

Il teatro delle marionette

Marionettentheater, dicono i tedeschi!
Pupazzi, burattini, marionette sono sinonimi.
Il fatto è che quando uno o una, finalmente, arriva alla carica di presidente o direttore, di dirigente o di capitano, acquista il dominio e perde il senso del servizio.  Ma, in  questo caso non si può dire che la perdita sia un guadagno.
"La perdita è un guadagno" soltanto quando  l'esercizio del "saper perdere" è allo stesso tempo esercizio del "saper donare".   Il servizio non è dominio!
La perdita non è più un guadagno, quando non c'è "un essere uomo che cammina solitario" ( attenzione,  Romano Guardini diceva appunto solitario, non "malato di solitudine"), ma c'è un pupazzo o una pupazza che impazza bullismo, comportamento e linguaggio massificati, omologati, non liberi e responsabili.
Servizio è accostarsi all'altro con rispetto, in punti di piedi ( non a gamba tesa), sapendo parlare e fare silenzio, dicendo la parola giusta e compiendo l'azione che costruisce la relazione.  Divino non è troppo umano, ma più che umano!
Troppa arroganza, troppa prepotenza s'accompagnano sempre all'indifferenza  e all'ignoranza. 
Resistere all'arroganza e all'ignoranza è fare cultura, oggi.  Proprio il contrario del teatro delle marionette.     il don

venerdì 23 settembre 2016

Colmare l'abisso!

C'è un abisso spirituale e intellettuale che è più difficile da colmare di quello materiale tra ricchi e poveri. L'incomprensione, la distanza di cultura e di esperienza tra santi e peccatori: un abisso che diviene incomunicabilità.
Eppure l'abisso, sia quello materiale che quello spirituale, può essere superato dallo stesso atto: il dono!
Se sei santo, devi scendere, abbassarti, non salire. Se sei peccatore, devi cercare di uscire dal pantano, riconoscendo i tuoi errori.  In ogni caso, devi donare!
Se ti senti tutto preso dal tuo sogno o da un tuo progetto, devi guardarti attorno e fare qualcosa con disinteresse.
Se consideri il tuo tempo, denaro, devi perderne un po',     dedicandoti non ad un ulteriore guadagno,    ma all'ascolto, alla comprensione, alla comunicazione che non offende (come nel caso del bullismo o dello stalking) ma che cerca cuore e trova ragioni.
Colmare l'incommensurabile che c'è tra il sublime e l'abisso è possibile: Teresa di Lisieux diceva che l'amore più che un sacrificio, è un gioco, ossia "uno sforzo senza sforzo". Voleva dire che l'amore è vero, quando ti fa male, quando ti costa; altrimenti non vale niente!      L'amore dona sempre, non pretende mai: è il segreto per colmare l'abisso!    Tu sei un dono per me, ma accetta il mio abisso! Io sono dono per te, perciò accetto il tuo abisso!  Voglio parlare chiaro anche a me stesso!   il don

Parliamoci chiaro!

Lo Spirito Santo è assolutamente l'esegeta che spiega il vangelo meglio di qualunque dottore in teologia. Francesco d'Assisi, per aver vissuto il Vangelo alla lettera, sine glossa, ha trovato nello Spirito Santo la "voce della Verità". Se Gesù è la Verità (Egli stesso lo ha detto di sé), lo Spirito Santo è colui che l'attualizza, ossia la rende presente qui e ora dove il metodo dell'amore reciproco è praticato. Agostino d'Ippona diceva che il "comandamento nuovo" è il "testamento nuovo", è "il canto nuovo", è la "vita nuova".  Questa non s'affida ad una magia o ad un'esperienza esoterica, chiede una pratica.   Ma qual è la prima cosa che chiede, come il fondamentale che precede ogni altra domanda e  risposta? Il Noi : Tu e Io.  Tu cosa mi chiedi? Aiutami a farmi santo! Io cosa ti chiedo? Altrettanto: aiutami a farmi santo! Tu ed Io chiedono la stessa cosa! E' per la stessa domanda, e per la stessa risposta,     che    diviene possibile l'effetto dell'amore reciproco, ossia l'unità. 
Sbaglia colui che ritiene la teologia il pensiero del passato! Quando la teologia nasce dal vissuto, è una luce per il presente!
Se predicazione e catechesi non provocano cambiamenti, è perché non illuminano.  Nella comunicazione due cose sono necessarie: la chiarezza del messaggio e l'ascolto.
Parliamoci chiaro: nessuno può negare che l'urgenza di oggi   è    la confusione,     il disorientamento, la mancanza di luce.        Di chiacchiere ce ne sono troppe!
  Allora: doniamo luce!      il don

mercoledì 21 settembre 2016

Adulazione!

Adulazione è un'arma che conoscono bene sia quelli che hanno già fatto carriera e sono saliti nella scala del potere e del denaro, sia quelli che stanno ancora salendo.
Nella comunicazione, il messaggio chiaro e trasparente è ciò che si aspetta la persona che non persegue secondi fini.         Nostro Signore Gesù Cristo lo aveva detto con chiarezza:  "il vostro parlare sia sì sì, no no. il di più viene dal maligno".
E' difficile ingannare con l'adulazione colui che è attento alle parole del Vangelo e alla voce ermeneutica dello Spirito Santo.     Se vuoi, provaci, ma non ne ricaverai nulla!
La comunicazione      s'imbastardisce       quando i messaggi diventano contorti, contraddittori, quando l'adulazione appare evidente.
I bei discorsi non incantano più nessuno: una certa capacità critica l'abbiamo tutti, e si vede subito quanto la parola corrisponde ai fatti, o viceversa quando i fatti smentiscono le parole dette.
"Chi fa la verità, viene alla luce" : è ancora il Vangelo  a proclamarlo:  Non abbiamo bisogno di esegeti, sofisticati e raffinati; ci servono predicatori che facciano vedere la Verità del Vangelo nella testimonianza della vita quotidiana (cioè, parole e opere).
Direi : più umani, prima di apparire  più divini!    il don

domenica 18 settembre 2016

La risata 2.

Ancora una risata, ma che  non sia una frittata!
Parliamo questa volta di preti manager, cioè di quelli che si sono improvvisati
imprenditori, facendo debiti e mutui presso le banche. Perché mai?  Per assicurarsi
una stabilitas in quel luogo, oppure perché fare con le pietre è più facile che lavorare
con le persone umane?
Parliamo anche di preti cortigiani, i carrieristi, per intenderci, quelli a cui non importa
molto il destino del popolo, la crescita umana, intellettuale e cristiana delle persone, tutti intenti come sono nel perseguire la loro carriera.
Che diremmo infine dei preti investigatori, tipo don Matteo? Non sono una novità: Chesterton, col suo padre Brown, aveva dato una figura  umoristica ma ben dosata
tra il materiale e lo spirituale. Come diceva Papini, Chesterton ha portato una nota
di allegria nella nostra spiritualità che sa più di giansenismo che di francescanesimo.
Sarebbe un guaio se tanti padre Brown cominciassero a mettere in piazza non solo le magagne della società ma anche quelle che sono dentro la chiesa? Sarebbe un bene forse: meno rane che scoppiano per il troppo gonfiarsi, e   più formiche che lavorano  in squadra.     Speriamo in tempi migliori. Ma ci sarà ancora bisogno dei preti, al di là del culto?        il don

sabato 10 settembre 2016

La risata

La risata è bella,    purchè non sia una frittata!
Ridiamo un po' dei preti!  Ne combinano di belle e di brutte, a colori!
Un prete si è specializzato in diritto canonico. Sai perché? Per avere un ministero col
portafoglio!
Un altro prete si è licenziato in teologia morale.  E perché mai?     Per fare la morale
agli altri!
Un altro prete si è laureato in teologia dogmatica.   E perché proprio quella?   Perché
aveva in mente di diventare vescovo!
Caspita, Carmè, e tu perché si sei addottorato in teologia spirituale?
 Attenzione che adesso il discorso si fa serio, e la risposta non sarà una barzelletta.  
Ma vuoi proprio sapere perché teologia spirituale m'interessa così tanto?  Perché, essendo e riconoscendomi peccatore, non ho perso però la speranza della conversione!
Ecco il perché : non dispero di divenire finalmente cristiano!
Ma tu sei ancora deciso a rimanere un pupazzo?     il don

venerdì 9 settembre 2016

Effetto bumerang!

L'effetto bumerang rende molto bene il senso dell'andata e del ritorno:

ti ritorna ciò che hai donato!        Se doni il negativo, il giudizio, la critica,
il chiacchiericcio; se ignori dapprima, poi se deridi, ecc.   ... ,   è quello
che riceverai di ritorno.          Non è molto difficile da capire;   anzi, tutti lo 
possono sperimentare.      Se ingaggi una guerra, ci saranno morti ammazzati
da una parte e dall'altra.       Se fai il gioco sporco, non ci guadagnerai niente.

Se doni fiducia, questa riceverai, se non dagli uomini, da Dio!     Se doni senza interesse, non ti farai un problema se ti ritorna o meno la gratitudine umana; avrai
comunque lavorato per una causa più grande!  Di una cosa puoi esser certo : donare non è mai invano! La guerra, il gioco sporco, l'ipocrisia portano la distruzione senza
ritorno di bene; lì è l'avventura inutile, come quella dell'invidioso che ha già perso la
battaglia col proprio cuore!     il don

venerdì 2 settembre 2016

Azione cattolica 2.

Chi ha distrutto l'Azione cattolica nella diocesi dei Brindisi?


Sono passati trent'anni da quando, tradendo la scelta religiosa
e identificandosi in un'azione politica, la dirigenza diocesana,
invece di rilanciare evangelizzazione e missione, finì nel pantano
e ci portò dentro gli impegnati parrocchiali.
Non intendo fare nomi né tantomeno rivolgere accuse a questo o a quello.
Potrei farlo: i nomi li conosco, e le accuse potrebbero essere precise.
Ma preferisco fare un'analisi ad un certo livello, senza scadere
nella calunnia e nel pettegolezzo. Però parliamoci chiaro, senza ipocrisie!
Quando, sia i vescovi sia tanti parroci della diocesi hanno sconfessato certe
scelte considerate  più politiche che religiose, non ci si dovrebbe nascondere
dietro il paravento di "associazione che collabora con la gerarchia" per
giustificare azioni  che non sono in linea né coi documenti conciliari, né con
gli insegnamenti dei Papi, e tantomeno con una testimonianza coerente  del
Vangelo.  Quali frutti spirituali di "conversione" ha portato in diocesi l'Azione
cattolica negli ultimi trent'anni? Alcuni, che sono anche insegnanti di religione
(ma i ragazzi e i genitori sanno che di religione cristiana non insegnano niente,
e quell'ora di religione è una perdita di tempo ... ), ritenendosi coperti dal "marchio
doc  A.C.), hanno sfidato parroci e militanti di lungo corso dell'Azione cattolica, per
far passare una linea politica, comunista e per certi tratti marxista, piuttosto che dare
voce e azione a quel documento programmatico di papa Montini, cioè la Populorun progressio. Mentre la chiesa latino-americana faceva propria quell'enciclica e dava un'impronta cristiana alla propria chiesa, liberandosi della colonizzazione degli intellettuali marxisti europei, la dirigenza diocesana dell'Azione cattolica di Brindisi credeva  ancora nel sogno messianico del comunismo e non si aggiornava
neppure su ciò che scriveva Althusser (il teorico marxista più rinomato in occidente)
su Le Monde "Quello che deve cambiare nel P.C.F" (anno 1978).
Vittorio Bachelet nel 1980 testimoniava la "scelta religiosa" non solo con la grande professionalità di docente di diritto e giudice, ma soprattutto col "dare la vita". Ed è tutto!
il don

Arte

Al Castello di Conversano  una mostra, che ho visitato, su Giorgio De Chirico. La visita ad una mostra d'arte  è sempre un'esperienza che rigenera, dentro, il senso del mistero, della poesia, dell'oltre.
Una città che prende a cuore l'arte, Conversano. In una chiesa, dove non si tiene più il culto, veniva  allestita un'altra mostra di pittura.
Insomma, Polignano a mare e Conversano sembra che abbiano investito davvero in cultura!
Qui, nel Salento di mezzo, la cultura non va al di là della discoteca, della serata di
musica leggera in piazza, del torneo di barzellette, del chiacchiericcio e del bullismo!
Ma non sarà il caso di fare anche noi più arte, più pensiero (non cultura di facciata, cioè quell'allestimento ibrido di divertimento e di una bella "mangiata"), più comunicazione autentica?
Lancio la sfida. Vediamo chi la raccoglie!   il don

giovedì 1 settembre 2016

Azione cattolica

Chi ha distrutto l'Azione cattolica nella diocesi di Brindisi?
Negli ultimi trent'anni, la dirigenza diocesana ha condotto
l'Azione cattolica diocesana in un pantano: i vescovi e tanti
parroci della DIOCESI hanno sconfessato le scelte più politiche
 che religiose compiute dalla dirigenza. 
 La "scelta religiosa", che Vittorio Bachelet aveva fatto propria,
testimoniandola con la grande preparazione professionale di
docente di diritto e di giudice, e ancor più col "dare la vita", non
con chiacchiere improvvisate, non è stata presa sul serio qui da noi!
Tanti si pavoneggiano del marchio doc di Azione cattolica, ma, invece
di far conoscere il Vangelo e la Populorum Progressio di papa Montini,
hanno dettato tesi politiche di sinistra, già superate persino da un teorico
riconosciuto come Louis Althusser, che nel 1978 pubblicava su Le Monde
una serie di articoli sul tema "Quel che deve cambiare nel P.C.F.".
Mentre la chiesa latino-americana prendeva le distanze dagli intellettuali
marxisti europei, liberandosi così della colonizzazione culturale del vecchio
continente (vedi l'intervista a Methol Ferré , Il papa e il filosofo), qui da noi si facevano gli occhi dolci  alla politica. Il Vangelo non lo leggevano e non lo
spiegavano neppure a scuola, quegli insegnanti di religione che pure si vantavano
 di appartenere all'Azione cattolica.
Per non scadere nella calunnia e nel chiacchiericcio,  non faccio nomi (però li
conosco). Il discorso voleva essere di altro livello. Ma Nostro Signore ha voluto
lasciarcelo scritto: "Dai frutti si conosce l'albero", perché ci ricordassimo che l'amore
e il rispetto della persona umana viene prima di tutto, ed il povero va aiutato coi propri soldi, non con le chiacchiere di un bel discorso!   il don