Studi e ricerche su storia, psicologia e mistica. Confronto sui testi.
giovedì 15 settembre 2022
lunedì 12 settembre 2022
mercoledì 7 settembre 2022
La conversione
Metanoia ed Epistrophé : cambiamento radicale e inversione ad U.
Non ne siamo più capaci? Siamo divenuti troppo sensibili alle emozioni e ai sentimenti? L'intelletto
non è più capace di giudizio non solo severo ma anche misericordioso? Rammolliti nell'anima e nello
spirito!
Leggendo Il diario di un curato di campagna di Georges Bernanos, si rimane colpiti dal giudizio, non dal
rigorismo e dalla severità della coscienza, ma proprio dal finale "Che importa? Tutto è grazia." Per
attirare la grazia in un'anima tormentata, il curato non teme di dire la verità: "No, non tacerò, signora.
I preti troppo spesso sono stati in silenzio, e sarei contento se fosse successo soltanto per pietà. Ma la
verità è che siamo vigliacchi. " (p. 198). Il linguaggio del curato muta: prima diceva signora, ora dice :
"Figlia mia, non si mercanteggia con il buon Dio, bisogna arrendersi a Lui, senza condizioni." (p. 207)
I cristiani di oggi, in Europa e in America, non so, immaginano Gesù Cristo un eroe tragico, un fallito
che è stato crocifisso dal potere e barattato da un popolo non pensante e non amante. Non credono
davvero alle sue parole: "Io sono la Via, la Verità, la Vita."
Quando si riesce a dire: credo, in questa Parola è il senso della vita, si può anche morire, non c'è altro
a cui correre dietro, non ci sono più programmi da inventare!
Il distacco da se stessi è un percorso lungo ma decisivo, sia nella spiritualità cristiana, sia nel
buddismo Zen. Come scrive D. T. Suzukj: " ...la coscienza s'accordi armoniosamente all'inconscio.
La tecnica va superata. (...) Lo Zen è "la coscienza quotidiana". (...) L'uomo è un essere
pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa". (Intr.
al libro di E. Herrigel, Lo Zen e il tiro con l'arco, Adelphi, pp. 11-13).
Un pensiero calcolante non basta più, e neppure un pensiero meditante; occorre un pensiero donante!
lunedì 5 settembre 2022
Affrontement= Fare fronte
Umberto Galimberti sostiene che oggi l'umanità non è più in grado di affrontare il potere illimitato del
mercato e della tecnica, perchè si sarebbe creata una trasformazione antropologica qualitativa.
Ho trovato in Getsemani di Peguy una nota storica che incrocia una trasformazione antropologica:
il Cristianesimo giunge nella storia quando la disciplina (virtù) romana è degenerata in
imperialismo (malattia mortale), quando la libertà (virtù) greca è degenerata in cinismo (malattia
mortale), e quando la tenacia (virtù) ebraica è degerata in longevità (opportunismo, che non crede
più all'atto eroico di colui che muore giovane per un ideale. Vedi la madre dei Maccabei che esorta il
figlio più giovane ad affrontare la morte piuttosto che piegarsi al tiranno che disprezza Dio e le sue
leggi).
La virtù non è affermazione narcisista; piuttosto consente l'approfondimento della relazione con le
altre persone, nel mentre approfondisce l' interiorità del soggetto.
Con il Cristianesimo si realizza quella che il tedesco dice la INWENDIGKEIT, ossia il rendersi
presente nell'immanenza. Gesù Cristo è il rendersi presente di Dio nell'umanità! Non si dovrà
rimandare l'avvento del regno alla vita dopo la morte, ad un futuro regno dei cieli. Ora si potrà vivere
la vita di Dio, ossia il comandamento nuovo ("amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi"),
che è l'Agàpe, l'amore trinitario. In questo lo Spirito Santo non è protagonista simbolico, ma
proprio la Persona che dice la relazione !