sabato 28 aprile 2018

CREATIVITA' 2

Una preghiera - testimonianza del vescovo don Tonino Bello.
Ha il sapore di una poesia!
"Questa sera, Signore, voglio pregarti ad alta voce.
Tanto, all'infuori di Te, non mi sente nessuno.
Anche l'ultima coppia di innamorati se n'è andata
infreddolita dalla brezza d'ottobre che viene dal mare.
E qui, dietro il muraglione del porto,
in questo crepuscolo domenicale,
non siamo rimasti che io e Te, o Signore.
E sotto, queste onde che lambiscono i blocchi di cemento
e sembrano chiedermi stupite
il perché di tanta improvvisa solitudine.

Tricase è alle mie spalle. Davanti solo il mare:
un mare senza vele e senza sogni.
Domani Signore avrò la forza di pregarti per il mare,
per questo mare di piombo che mette paura,
per questo simbolo opaco del futuro che mi attende.
Stasera, invece, voglio pregarti per ciò che mi lascio dietro,
per la mia città di Tricase, per questa terra tenace
dove fluttuano ancora  ... le mie vele e i miei sogni.
Non ti annoierò con le mie richieste, Signore.
Ti chiedo solo tre cose. Per adesso.

Da a questi miei amici e fratelli la forza di osare di più.
La capacità di inventarsi: La gioia di prendere il largo.
Non è dignitoso che a furia di inchinarsi,
si spezzino la schiena per chiedere un lavoro sicuro.

Una seconda cosa ti chiedo, Signore.
Fa provare a questa gente che lascio
l'ebrezza di camminare insieme.  
............. Da soli non si cammina più.


Un'ultima implorazione; Signore.
E' per i poveri. Per i malati, i vecchi, gli esclusi.
Per chi ha fame e non ha pane.
Ma anche per chi ha pane e non fame.

Adesso basta, o Signore: non ti voglio stancare,
è già scesa la notte. Ma laggiù, SUL MARE,
ANCORA SENZA VELE E SENZA SOGNI,
si è accesa una lampara.






Parole d'amore, in questa preghiera incompleta, come dovrebbe essere ogni poesia!
CREATIVITA'  di  POPOLO!              il don

giovedì 26 aprile 2018

CREATIVITA' !

Il genio da universale è divenuto particolare, in questo nostro tempo.
Ogni persona di questo tempo desidera la propria autorealizzazione.
E' quanto sostiene Julia Kristeva nel suoi scritti, in Bisogno di credere  e
Stranieri a noi stessi  (ambedue pubblicati in Italia  dall'editrice Donzelli).
La Kristeva lega questo desiderio di autorealizzazione, che la psicoanalisi
ha evidenziato,  al riemergere di una visione filosofica che Duns Scoto aveva
teorizzato nel Medioevo :    l'ecceitas,        ossia l'attenzione a questo essere particolare,   questo uomo qui, questa donna qui.

La creatività si pone in quest'orizzonte dell' ecco qui : è contro la massificazione,
contro "il pensiero unico", contro i comportamenti clonati e fotocopiati.
La creatività fa emergere il volto, il nome, il cuore di ogni persona, il suo progetto
unico e irrepetibile, la sua azione, il suo contributo non riproducibile (perché non è un
robot).  


La creatività: se la persona, se ogni persona sa riceversi come dono, saprà anche donarsi;    non farà rivendicazionismo perché ha superato il vittimismo di colui che continua a lamentarsi di ciò che gli manca e non mette a produzione ciò che ha a sua piena disposizione, ossia se stesso!                 
                                 il don