venerdì 24 aprile 2015

Franchezza e umiltà

Franchezza e umiltà non sono soltanto le due parole indicate da Papa Francesco come metodo o stile sinodale per la Chiesa, sono soprattutto il modo per coniugare politica e spiritualità.

Fare qualche riferimento alla storia può rendere il discorso molto più chiaro.

 Il genocidio di un milione e mezzo di armeni ad opera dell'impero ottomano fu riconosciuto già un secolo fa dalla Francia, la quale, tra l'altro,  aprì le frontiere agli armeni che fuggivano dalla loro patria. Oggi è ancora la Francia, e insieme con lei la Russia, a richiamare la comunità internazionale 
al riconoscimento dello sterminio compiuto da un impero  nei confronti di una nazione che intendeva 
conservare la propria identità cristiana.

Un altro esempio di franchezza e di umiltà : Giovanna d'Arco, "la pulzella", mandata al  rogo dall'inquisizione inglese, perchè aveva combattuto per la libertà della Francia contro l'invasore inglese, è riconosciuta "madre della patria" non solo dai cristiani ma anche da laici non credenti.

Parlare e agire con franchezza, ascoltare con umiltà : è l'unico modo umano per riconoscere l'altro ed
essere dall'altro riconosciuto. Non serve alzare la voce; non serve usare violenza e coercizione; non serve a niente mentire, come non si possono negare i fatti. Chi ascolta con umiltà, sa riconoscere il male che è stato fatto; e chi parla con franchezza, mostra di avere il coraggio della verità.

il don


sabato 11 aprile 2015

Compassione

La compassione (=misericordia) chiede una radicalità più grande della giustizia.
Nella rivendicazione della giustizia, l'io viene in qualche modo gratificato.
Nella compassione, occorre accettare di patire insieme, condividendo ogni umiliazione.
Il campo della giustizia ha una propria visibilità: mostra una lotta per i diritti.
La compassione agisce più propriamente in un campo invisibile, dove il risultato rimane
per lo più nascosto.
Mettere insieme la giustizia e la compassione è opera di una vita: l'esperienza ha insegnato
a trarre profitto e gioia anche dai fallimenti, infatti  essi aiutano a far coesistere quelli che
 sembrano aspetti opposti e inconciliabili. L'idea moderna di progresso ha creato una coscienza
che fa leva sull'attività e considera la passività un qualcosa che appartiene a mistici ai margini
del mondo. Attività e passività sono, tuttavia, ciò che sistole e diastole sono per il cuore.
Giustamente il padre Teilhard de Chardin diceva che il più umano sa mettere insieme attaccamento
e distacco: l'efficacia di questa azione è prerogativa degli ardenti, non dei pessimisti o dei gaudenti.
il don

giovedì 9 aprile 2015

Storia

L'impero romano non nasce con la battaglia di Azio, nella quale Ottaviano vince Antonio e Cleopatra e riceve tre anni dopo il titolo di Augusto. Non rimaniamo intrappolati nelle categorie formali. L'impero romano nasce quando Roma è ancora una repubblica : la vittoria, prima su Cartagine e poi sui Galli, la farà signora del Mediterraneo.
 Gli Stati Uniti d'America sono diventati impero dopo aver vinto la seconda guerra mondiale:         pur rimanendo formalmente una democrazia, da quel momento sono diventati i padroni del mondo. Se torniamo intorno agli anni duecento prima di Cristo, troviamo due potenze che stanno lottando per il predominio nel Mediterraneo : Roma e Cartagine. Annibale (Barca) è il geniale stratega che mette l'esercito romano in grave difficoltà : prima con la distruzione di Sagunto (giocando d'anticipo sulla decisione del Senato romano), poi con la vittoria a Canne. Cinquant'anni dopo Cartagine sarà distrutta, perchè non aveva avuto l'ambizione di diventare impero.
Ogni impero nasce prima come idea, come un ideale da raggiungere, poi si afferma come ortoprassi.
Agli occhi di Annibale, Roma era ancora una potenza locale che poteva essere sconfitta. Agli occhi del mondo, gli Stati Uniti d'America, ancora negli anni trenta del ventesimo secolo, erano soltanto una potenza che s'occupava della propria crescita. E chi avrebbe mai pensato che sarebbero entrati in una guerra sostanzialmente europea?
Cartagine era rimasta legata al commercio e non riuscì ad immaginare che gli sviluppi di esso richiedevano di divenire una potenza militare. Ventidue secoli dopo, gli Stati Uniti compresero che
l'allargamento del businnes poteva realizzarsi soltanto divenendo anche una potenza militare; l'idea di assicurare la libertà nel mondo, insieme poi al piano Marshal, fu soltanto la "generosità di un orco", come scrissero Sarte e Merleau-Ponty su Les Temps Modernes.   il don