sabato 28 dicembre 2013

Incontri

A partire da gennaio 2014, don Carmelo Guarini presenterà, in diversi paesi della Puglia, il suo ultimo libro. I luoghi d'incontro saranno sia di chiesa sia laici o civili, senza preclusione.



L'autore dialogherà sulla crisi spirituale, in particolare sulla crisi del Cristianesimo, in Europa, sulla rilevanza dell'esperienza spirituale, e ancora sulla malattia psichica e sulla malattia spirituale, sul modo di fare storia tra scienza e finzione, sul ritorno del mito attraverso la psicoanalisi, e sulla mistica.
Nella programmazione degli incontri si sceglierà un tema specifico (non tutti i temi di cui sopra) con lo sponsor del luogo. 

martedì 24 dicembre 2013

E torna Natale...

"E torna Natale..." : questo il titolo di un opuscolo di Chiara Lubich, per dire che l'evento di Betlemme  si rinnova in ogni luogo del mondo e in ogni tempo della storia. "E torna, come una dolcissima poesia, la ricorrenza del Natale" (p.9). Senza fermarsi però alla poesia, incalza l'esistenza : "Ma chi è Costui che scuote le fibre di tutti i cuori...?" . 
Chi non prepara se stesso all'accoglienza, si preclude l'incontro con Colui che viene da un altro mondo in questo nostro mondo, che ha bisogno di Lui e del suo. Così il Figlio non porta solo se stesso in questo mondo; porta anche il Padre ed il segreto della sua vita con il Padre, l'amore che è lo Spirito Santo. 
Questa venuta porta la vita nuova : "Natale è la festa della famiglia. Ma dov'è nata la più straordinaria famiglia se non nella grotta di Betlemme? E' lì, con la nascita del Bambino, che essa ha avuto origine. E' lì che si è sprigionato per la prima volta nel cuore di Maria e di Giuseppe l'amore per un terzo membro : il Dio fatto bambino" (p.45).
La meditazione può condurre all'esperienza mistica dell'incontro che cambia la vita. L'umano e il divino non sono più in guerra o nel conflitto, com'era per gli dei greci e romani. 
"Io penso che il Natale non invecchi mai, perchè è un mistero profondamente umano oltre che divino". 
Si potrebbe dire coi Padri che "il divino divinizza l'umano", lo trasforma in una vita che non muore più. Se non ci fosse stata la morte e la resurrezione di Gesù, il tutto sarebbe rimasto una bella favola o una gnosi; invece il tutto è un Eterno che che si fa storia, per fare della storia un'eternità. il don

domenica 22 dicembre 2013

Rivoluzione nella pace

"Rivoluzione nella pace" è il titolo di un libro, in cui vengono ripubblicati discorsi e prediche di mons. Hélder Camara, vescovo nel Nord-Est del Brasile e uno dei quaranta vescovi che fecero il "Patto delle catacombe" al tempo del Concilio Vaticano II°. Un vescovo molto amato anche in Europa, per le poesie che componeva e per i lucidi giudizi sullo sviluppo e sottosviluppo nel mondo e non solo in America latina. Vale la pena di rileggere e meditare alcuni di questi discorsi che la Jaka Book ha voluto rieditare. Il primo parla di "evangelizzazione e umanizzazione" : "E' una grazia divina scoprire i segni del tempo, essere all'altezza degli avvenimenti, corrispondere pienamente ai piani di Dio" (p.3).
E ancora : "Il nostro motto di sviluppo è la frase di Cristo : "Sono venuto perchè abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza"" (p.4).
In un altro discorso affronta il tema "Cristianesimo, Comunismo e democrazia" : tutto il discorso ruota intorno alla Populorum progressio di papa Montini. Cita ripetutamente papa Paolo VI. Una di queste citazioni : "La solidarietà sociale, sempre più efficiente, deve permettere a tutti i popoli di sentirsi , essi stessi, gli artefici del proprio destino. Il passato fu molto spesso caratterizzato da relazioni di forza tra le nazioni : sorgerà un giorno in cui le relazioni internazionali saranno caratterizzate da mutuo rispetto e amicizia.(p.24)
Infine ha raccontato un'esperienza : "Una volta, nella mia diocesi, mille famiglie di pescatori, che già erano poveri , correvano il rischio di cadere nella miseria. Nel nord-est brasiliano in sviluppo si stavano istallando, tra le altre, una compagnia di gomma sintetica e una fabbrica di proteina vegetale. I detriti chimici che le due industrie scaricavano nel fiume uccidevano i pesci, aggravando terribilmente la situazione dei pescatori" (p.36). Può la chiesa disinteressarsi del destino economico e materiale dei suoi figli? Si chiedeva don Hélder. Può la chiesa non alzare la voce contro la distruzione dell'ambiente e della natura? Non per questo potrebbe essere accusata di comunismo. Se non lo facesse, mancherebbe contro la giustizia e l'amore! il don

mercoledì 18 dicembre 2013

Fraternità

La Rivoluzione francese avrebbe voluto realizzare la fraternità, ma non lo fece : la soffocò nella violenza e non riuscì a sconfiggere l'individualismo e l'egoismo. Aveva dimenticato il messaggio del Vangelo : la fraternità non può realizzarsi senza la mitezza, l'umiltà e lo spirito di povertà.
Nel libro di Arturo Paoli "Cent'anni di fraternità" è narrata l'avventura cristiana della fraternità a partire dal Concilio Vaticano II : "Il 16 novembre 1965, poco prima della fine del Concilio Vaticano II, quaranta vescovi di diversi continenti si riunirono presso le catacombe di Domitilla, vicino a Roma, per celebrare l'eucaristia e sottoscrivere un voto con il quale si impegnavano a mettere i poveri al centro del loro operato e a condurre essi stessi una vita nella maggiore povertà possibile. Agirono con grande riservatezza e discrezione, convinti che un rinnovamento nella Chiesa potesse iniziare soltanto con un cambiamento della loro condotta personale. I vescovi consegnarono il patto -che venne denominato "patto delle catacombe" - al cardinale di Bologna  Giuseppe Lercaro, uno dei moderatori più influenti del Concilio, perchè giungesse nelle mani di papa Paolo VI" (p.5).
Arturo Paoli narra nel suo libro la sua esperienza coi poveri in America latina e "il martirio del vescovo argentino Angelelli", ucciso dal ricco latifondo , come i sei Gesuiti dell'Università del Centro America, per aver difeso un progetto di giustizia sociale a favore dei poveri.
La ricchezza è peccato, non la povertà, che può essere invece l'opportunità per scoprire la bellezza  e la gioia di vivere secondo il Vangelo : il benessere non mantiene le sue promesse di felicità; la povertà invece crea spirito di famiglia e fraternità.
"Chiesa del culto o della liberazione?" è il capitolo dedicato da Arturo Paoli all'oggi della Chiesa e del Vangelo, passando per la scoperta di "Gesù teologo della liberazione" (p.116). 
Questa è la vera sfida per l'evangelizzazione e la catechesi della Chiesa : vivere il Vangelo prima di predicarlo!
il don

martedì 3 dicembre 2013

Teatro e|o Mistica

L'ermeneutica del testo mistico conduce a riconoscere nel racconto dell'esperienza spirituale la risposta alla problematica posta dalla filosofia del tempo. Un confronto sul metodo ("la methode") in Descartes e in Surin mostra in primo luogo il movimento del pensiero ("la pensèe") verso l'esperienza. Ambedue protagonisti nel Grand siècle della Francia, il destino del primo è stato quello di una celebrità durata secoli, il secondo viene alla ribalta della storia proprio nel momento in cui la modernità chiude il suo corso. Per Surin, la mistica è la nuova scienza, "la scienza sperimentale", come egli la chiama. Il pensiero, in Descartes, ha ancora un primato sul vissuto : l'idea chiara e distinta indica  il metodo da seguire per giungere al vero. Surin segue piuttosto il metodo di Giovanni della Croce : sperimentare il "nada" per giungere al "todo"; il passaggio attraverso la "notte oscura" (Giovanni della Croce aveva scritto in poesia "oh noche amable mas que alborada (...) oh noche que juntaste Amado con amada , amada en lo Amado trasformada"). E' vero che il generale della Compagnia, padre Vitelleschi , aveva dichiarato ai gesuiti che seguivano l'orientamento mistico : "peregrina, non nostra" questa spiritualità; ma è anche vero che ha lasciato uno spazio vitale di esercizio spirituale. Nessuna espulsione dalla Compagnia per chi avesse seguito l'orientamento mistico!
L'affrontement (le vis a vis) non è tanto tra Descartes e Surin, nel Grand siècle, quanto piuttosto tra una religiosità esteriore o teatrale (tesa soltanto a difendere un ordine o un sistema costituito) e una spiritualità cristiana tesa a riscoprire l'interiorità. Se la Chiesa si appoggiava ad uno Stato che aveva soltanto l'interesse di difendere l'ordine costituito e di rafforzarlo, rischiava di rimanere sconfitta , in quanto "terzo stato", dalla rivoluzione che nel secolo seguente avrebbe spazzato via ogni ordine che la Storia giudicherà oppressivo. Le opere del padre Surin ( in Italia è stata tradotta soltanto "la Guida spirituale"; attendiamo di vedere anche la pubblicazione del "Catechismo spirituale" e di "La scienza sperimentale") mostrano che la testimonianza mistica rende l'annunzio del Vangelo straordinariamente vivo in ogni tempo!
 il don

lunedì 2 dicembre 2013

Spettacolo e Spiritualità

""Un teatro dove accorreva ogni sorta di persone" : questa è Loudun, a dire di Surin, nel momento in cui nel dicembre 1634 arriva a sua volta nella città...". Così Michel Certeau, nel suo studio "La possessione di Loudun" descrive l'esperienza mistica del padre Surin di fronte alla possessione diabolica delle Suore Orsoline, trasformata in spettacolo dal re e dalla chiesa : lì erano accorsi esorcisti, avvocati e medici. L'obiettivo era quello di mostrare l'azione del diavolo, in un momento in cui la presenza di Dio non era più avvertita o ignorata. Un teatro, lo definisce Surin, nel suo trattato "La scienza sperimentale" (testo non ancora tradotto in italiano). Scrive Certeau nel suo studio :"Surin si è dunque messo in cammino con questa idea di lavorare più per via interiore che per tumulto di parole, e di guadagnare i cuori e l'affezione di queste anime vessate dal demonio, e di persuaderle all'orazione e alla presenza di Dio, e per questa via resistere alla potenza dell'inferno" (p.334).
La scienza sperimentale è la mistica, la quale nasce appunto dall'esperienza spirituale. Scrive Certeau : "Surin è su un sentiero di cui non ha finito di scendere i gradini. (...) Scrive molto ma la sua opera è per più tardi, quando Giobbe si rialzerà, tra più di vent'anni, consumato nel corpo ma rasserenato dalla prova, avendo trovato il sole in fondo al pozzo, e scoprendo , con un autunno arrivato tardi, il segreto di essere come un bambino nel seno di Nostro Signore, con così pochi pensieri come all'età di otto anni  " (p.348).
Surin trova la radice della malattia psichica delle Orsoline nella malattia spirituale; d'altra parte, nulla riescono a fare gli esorcisti mandati dalla chiesa; il loro finisce con l'essere uno spettacolo che attira folle di persone curiose e avide di pettegolezzi e chiacchiere. Surin cambia metodo, che si può riassumere in questo suo consiglio : "Vi prego di mettere il fondamento della vera vita spirituale nella sincerità del cuore" .
( Correspondance de Surin, citato da Certeau, p. 370).
Possessione diabolica o meno, la malattia psichica ha una radice nella malattia spirituale, come già dicevano i padri della chiesa avendolo appreso dai padri del deserto (per esempio Atanasio dalla vita di Antonio abate). Isteriche o paranoiche o nevrotiche  che fossero, le Orsoline di Loudun erano malate di spirito : in ciò era la radice del loro malessere. Lo spettacolo o il teatro creato dal re e dalla chiesa non otteneva alcun risultato, in quanto gli esorcisti si ritiravano sconfitti. La stimmata sulla mano che Anna degli Angeli esibirà in tante città della Francia come prova della sua guarigione per  mano divina non farà altro che produrre ulteriore spettacolo, ma non conversioni durature. Surin si mostrerà preoccupato dalla piega teatrale che prenderà la guarigione della superiora delle Orsoline. 
Storia, psicanalisi e mistica : un percorso dal teatro alla spiritualità.   il don