mercoledì 18 dicembre 2013

Fraternità

La Rivoluzione francese avrebbe voluto realizzare la fraternità, ma non lo fece : la soffocò nella violenza e non riuscì a sconfiggere l'individualismo e l'egoismo. Aveva dimenticato il messaggio del Vangelo : la fraternità non può realizzarsi senza la mitezza, l'umiltà e lo spirito di povertà.
Nel libro di Arturo Paoli "Cent'anni di fraternità" è narrata l'avventura cristiana della fraternità a partire dal Concilio Vaticano II : "Il 16 novembre 1965, poco prima della fine del Concilio Vaticano II, quaranta vescovi di diversi continenti si riunirono presso le catacombe di Domitilla, vicino a Roma, per celebrare l'eucaristia e sottoscrivere un voto con il quale si impegnavano a mettere i poveri al centro del loro operato e a condurre essi stessi una vita nella maggiore povertà possibile. Agirono con grande riservatezza e discrezione, convinti che un rinnovamento nella Chiesa potesse iniziare soltanto con un cambiamento della loro condotta personale. I vescovi consegnarono il patto -che venne denominato "patto delle catacombe" - al cardinale di Bologna  Giuseppe Lercaro, uno dei moderatori più influenti del Concilio, perchè giungesse nelle mani di papa Paolo VI" (p.5).
Arturo Paoli narra nel suo libro la sua esperienza coi poveri in America latina e "il martirio del vescovo argentino Angelelli", ucciso dal ricco latifondo , come i sei Gesuiti dell'Università del Centro America, per aver difeso un progetto di giustizia sociale a favore dei poveri.
La ricchezza è peccato, non la povertà, che può essere invece l'opportunità per scoprire la bellezza  e la gioia di vivere secondo il Vangelo : il benessere non mantiene le sue promesse di felicità; la povertà invece crea spirito di famiglia e fraternità.
"Chiesa del culto o della liberazione?" è il capitolo dedicato da Arturo Paoli all'oggi della Chiesa e del Vangelo, passando per la scoperta di "Gesù teologo della liberazione" (p.116). 
Questa è la vera sfida per l'evangelizzazione e la catechesi della Chiesa : vivere il Vangelo prima di predicarlo!
il don

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