venerdì 19 agosto 2016

Insieme per il bene

Insieme per il bene di ognuno.
Ognuno si avvicini all'insieme, perché l'insieme possa promuovere
il bene di ognuno.
A volte non bastano né l'umiltà né l'obbedienza!
San Bernardo predicò la crociata, per obbedire al papa di allora.
San Francesco d'Assisi si presentò disarmato dinanzi al Sultano.
Gioacchino da Fiore, pur facendo parte, per un certo tempo, della corte
papale, e pur invitato a predicare la crociata, con l'aiuto dello Spirito Santo
riuscì a svignarsela. Sarà stato per questo motivo che la Congregazione dei
Santi ha consentito ad aprire il processo di beatificazione per l'abate di Fiore,
dopo otto secoli dalla sua morte?
Se umiltà e obbedienza non bastano, la guida che lo Spirito Santo offre, basta
per ognuno e per l'insieme.  Oggi, Gioacchino da Fiore  potrebbe dire di aver
obbedito al papa e alla curia romana, e allo stesso tempo di aver evitato di predicare la crociata grazie alla luce dello Spirito Santo.
Chi si ferma alla ricerca dell'identico ha la malattia dell'io; chi s'inoltra nel dialogo
col diverso, sta perseguendo l'insieme, il bene di tutti. Non ci si può accontentare
di molti consensi, fossero pure milioni, si deve tendere all'unanimità : ecco l'insieme.
il don

lunedì 15 agosto 2016

Spionaggio

Nella chiesa si dovrebbe vivere l'amore reciproco, l'aiuto reciproco.
Non si dovrebbe mai suscitare spionaggio, perché vedrebbe  subito nascere,
come risposta, un contro-spionaggio.
Perché mettere ulteriormente in difficoltà un laico, una laica, un prete?
Se anche facessero delle critiche, non si dovrebbe correggerli con carità?
Se anche qualcuno o qualcuna opponesse resistenza, non si dovrebbe
risolvere tutto nella carità e nella verità?
La pratica dell'ammonimento reciproco è stata sempre, nella chiesa, un'opera
di carità e di verità; ma dev'essere compiuta faccia a faccia, dal vivo. Così scomparirebbe quell'idea che ci si è fatta delle sacrestie e della curia diocesana
come luoghi di maldicenze  e di chiacchiere.
Organizzare uno spionaggio, poi, per "punire e sorvegliare" chi ha sbagliato, richiama
il Panopticon di cui ha parlato Michel Foucault, la formazione di quei luoghi come le carceri e gli ospedali psichiatrici,  che sono il segno dell'emarginazione sociale e dell'incapacità  di recuperare le relazioni.
Trasparenza, relazioni autentiche, vangelo vissuto : si sa che tutto questo può disturbare i "carrieristi", e ce ne sono ancora tanti nella chiesa, sia preti sia laici!
Ma, se non vivi il vangelo che cristiano sei? Sei un pupazzo!    il don

sabato 13 agosto 2016

Una catechesi vera

Questa è la sfida presente per la chiesa: formare cristiani secondo il Vangelo, perché dal catechismo parrocchiale non escano più pupazzi, e perché l'insegnamento di religione nelle scuole pubbliche sia anzitutto una testimonianza spirituale e intellettuale.
Ma che dire, senza fare nomi, se un insegnante di religione mette incinta una o due ragazze, poi crea difficoltà ai preti, dietro mandato del vescovo?  Cose successe in passato, ma possiamo sperare che non succedano più?
Questa la chiami testimonianza evangelica? Non ci si dovrebbe, invece, aiutare a Vivere il Vangelo?
Senza trasparenza la chiesa non potrà mai conquistare il mondo!
 Senza il vangelo vissuto, nessun nuovo umanesimo sarà credibile!
               il  don

Il culto della personalità

In una realtà sociale come la nostra, che si gioca tutto sulla visibilità e sull'apparenza,
il cristiano dev'esser attento a non perdere l'essenziale, quell'invisibile agli occhi di cui
parla Saint-Exupery, nel suo romanzo "Il piccolo principe": "L'essenziale è invisibile agli occhi".
Perciò, furbetto, sii "mite e umile di cuore" (come ti chiede il Vangelo), e non fare le opere di misericordia per "essere lodato dagli uomini" e dalle donne, "hai già ricevuto
la tua  ricompensa". 
Non è poi così difficile dar da mangiare agli affamati, ma con i soldi degli altri, non con i propri!
E non è un gran merito mostrarsi impegnato nel lavoro, fosse pure quello di chiesa, ma
come quel sacerdote e quel levita così occupati nel proprio culto da non avere voglia e
cuore di accorgersi di ciò che chiede l'urgenza del momento.
Opere di misericordia, come "istruire gli ignoranti" e "consigliare i dubbiosi" ce le siamo dimenticate o non le abbiamo mai considerate; ma se ci pensiamo bene, sono l'urgenza del nostro tempo, e se le pratichiamo come si deve, ci attiriamo più nemici che amici. E non dovremmo farlo per paura di essere criticati e per amore di comodità?
    il don

martedì 9 agosto 2016

Chi siamo?

Domande!
Siamo cristiani o siamo pupazzi?
Come usciamo dal catechismo parrocchiale?
Cristiani o pupazzi?
E dalle feste patronali come ne usciamo?
Più cristiani o più pupazzi?
Siamo liberi e responsabili, oppure pupazzi del
grande burattinaio che tira i fili?
Sappiamo opporre resistenza al "cretinismo economico"
oppure siamo  omologati nel "consumismo usa e getta"?
Siamo capaci di produrre o soltanto di consumare?
Siamo all'altezza di mantenere una posizione relazionale
oppure creiamo merce di scarto?
Siamo ad una svolta o alla deriva?
Domande, domande, ancora domande...
più che risposte!    il don

sabato 6 agosto 2016

Le passioni

Sono tempi difficili per le passioni ideali. Non si è disposti a correre rischi, ad impegnare tempo ed energie per trasformare  tutto il marcio che c'è intorno. 
Abbiamo scarseggiato sia nella passione per la conoscenza, accontentandoci di un'istruzione approssimativa e parassitaria; sia nella passione per la decisione,
 per cui le scelte sono state di pupazzi e non di persone consapevoli.
La passione per la conoscenza è passione per la verità e lotta alla menzogna, ad ogni espressione di menzogna.
La passione per la scelta libera e consapevole richiede di  uscire dall'intruppamento, dalle mode che uccidono l'interiorità della persona.
La "via americana" dei consumi "usa e getta" ha lasciato in campo solo il godimento
immediato, uccidendo il desiderio e la passione per un ideale.

Purchè non c'illudiamo che questi sono tempi facili: saremmo accecati due volte!
Non si va mai incontro alla delusione, se con caparbietà non si cede al ricatto. Rimettere in gioco la vita è molto meglio che vivere di sicurezze!  il don