lunedì 15 agosto 2016

Spionaggio

Nella chiesa si dovrebbe vivere l'amore reciproco, l'aiuto reciproco.
Non si dovrebbe mai suscitare spionaggio, perché vedrebbe  subito nascere,
come risposta, un contro-spionaggio.
Perché mettere ulteriormente in difficoltà un laico, una laica, un prete?
Se anche facessero delle critiche, non si dovrebbe correggerli con carità?
Se anche qualcuno o qualcuna opponesse resistenza, non si dovrebbe
risolvere tutto nella carità e nella verità?
La pratica dell'ammonimento reciproco è stata sempre, nella chiesa, un'opera
di carità e di verità; ma dev'essere compiuta faccia a faccia, dal vivo. Così scomparirebbe quell'idea che ci si è fatta delle sacrestie e della curia diocesana
come luoghi di maldicenze  e di chiacchiere.
Organizzare uno spionaggio, poi, per "punire e sorvegliare" chi ha sbagliato, richiama
il Panopticon di cui ha parlato Michel Foucault, la formazione di quei luoghi come le carceri e gli ospedali psichiatrici,  che sono il segno dell'emarginazione sociale e dell'incapacità  di recuperare le relazioni.
Trasparenza, relazioni autentiche, vangelo vissuto : si sa che tutto questo può disturbare i "carrieristi", e ce ne sono ancora tanti nella chiesa, sia preti sia laici!
Ma, se non vivi il vangelo che cristiano sei? Sei un pupazzo!    il don

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