venerdì 31 marzo 2023

Spirito e\o vita

 Thomas Mann, nel Saggio autobiografico, fa notare "l'odio contro il cristiansimo e l'amore fraterno di F. Nietzsche per Pascal", dicendo poi come sarebbe da interpretare quel rapporto scabroso che "il moralista immorale" ha teorizzato tra spirito e vita. Scrive Mann: "La sua esaltazione della vita a danno dello spirito, quel lirismo che ebbe conseguenze così scabrose per il pensiero tedesco, non potevo assimilarli che in un modo solo: come ironia."

La crisi dell'epoca moderna, la sua nevrosi, non può essere guarita nè dalla volontà di potenza (Adler), nè dalla volontà di piacere (Freud), ma soltanto dalla volontà di significato : così scriveva 40 anni fa il fondatore della logoterapia, Victor Frankl. All'educazione oggi non viene chiesto di trasmettere nozioni e conoscenze, ma di affinare la coscienza, ossia colmare quel "vuoto esistenziale", che dilania la vita di tanti, e non concede sconti neppure ai ricchi, ai potenti e ai gaudenti!

Estremamente interessante quello che ha detto Victor Frankl, nel suo scritto La sofferenza di una vita senza senso, intorno alla relazione feconda tra logoterapia (che è una psicoterapia) e teologia: "Invece che verso una religione universale, ci stiamo incamminando verso una religione personale, verso una religiosità più profondamente personalizzata, una religiosità dalla quale ognuno troverà il proprio modo di esprimersi."   

Victor Frankl non dice che ognuno può costruirsi una religione a proprio uso e consumo. Per comprendere il senso delle sue parole, lascio ad un altro grande ebreo, Abraham Joshua Heschel, l'ermeneutica sull'uomo sorgente di significato. Scrive Heschel, nel saggio Chi è l'uomo? : "Chiedersi se la ricerca di significato non sia una pretesa vana, presuppone infatti la pienezza di significato della vita, e al contempo il valore della ricerca della verità per l'uomo." (p. 75) Ancora: "L'uomo esige di sapere se egli sia necessario, prezioso, indispensabile, e non soltanto tollerato:" (p. 79)

Infine un' affermazione  sapienziale di Heschel: "Vocazione dell'uomo non è di accettare l'essere, ma di rapportarlo ad un significato (...)  Il problema più importante dell'uomo non è l'essere ma il vivere. Vivere significa trovarsi ad un crocevia ... quale direzione prendere?   (...)  Il pensiero ontologico mira a comprendere il vivere in termini di essere, il pensiero biblico mira a comprendere l'essere in termini di vivere." (pp. 82-83)

Forse Nietzsche avrebbe potuto vedere la riconciliazione tra spirito e vita, se avesse scoperto il significato della propria vita e del proprio destino, e non si fosse lasciato suggestionare dalla volontà di potenza e dalla volontà di piacere. Questa non è una condanna, ma soltanto un interrogativo sul suo destino. Questo interrogativo interpella il senso del destino di ciascuno e chiede ad ognuno di rispondere alla chiamata personale.

                                                  don Carmelo Guarini

venerdì 24 marzo 2023

Vedere l'invisibile

 Gli occhi impediscono di vedere l'invisibile!

San Giovanni della Croce, il dottore mistico, lo dice in due strofe di poesia  (Canciones entre el alma y el esposo) : 

                                    12     Oh cristalina fuente

                                             sin en esos tus semblantes plateados

                                              formases de repente

                                               los ojos deseados

                                               que tengo en mi entranas debujados.

                                    13        Apartalos, Amado

                                                que voy de vuelo. 

                                   Distogli gli occhi, Amato    -    io spicco il volo.

La Spagna, barocca più dell'Italia, o meglio, all'origine del barocco italiano, ha prodotto lo spirito più rinascimentale del '500 : San Giovanni della Croce. La sua notte oscura sa di primavera:

                                      Noche amable mas que alborarada

                                       Oh noche que juntaste Amado con Amada

                                        Amada en lo Amado trasformada.

Lo spirito trasforma il fardello del corpo e di tutto ciò che è materiale,  in volo, in leggerezza. Teresa di Lisieux, frutto maturo dell'amore (Giovanni della Croce non  ha dovuto aspettare tre secoli per vederlo, perchè l'eterno è simultaneo, ossia senza successione di tempo, passato-presente-futuro) diceva che l'amore è sforzo senza sforzo, liquidando senza polemica alcuna la controversia tra  giansenismo e quietismo.

Il sesso, oltre al fatto di richiedere molta fatica, rende il corpo pesante, gli inpedisce di volare! Il corpo che vuol volare, desidera appassionatamente lo spirito.


mercoledì 22 marzo 2023

Il corpo tra calcolo e dono

 Ho letto la cronaca delineata da Costantino Esposito sul nichilismo del nostro tempo. Tra l'altro dice che, come suggerito da Agostino d'Ippona e da Italo Calvino, non occorre perdere la visione e la visibilità, perchè la vista è la facoltà umana fondamentale.

Aristotele aveva espresso l'idea che il tatto è il più universale di tutti i sensi: infatti, se si perde la vista, la voce e l'udito, rimane ancora il tatto con il quale ci si può muovere nel mondo. Aristotele mi appare più utile attualmente per superare il nichilismo perchè il toccare è più emozionante e offre un richiamo più immediato al corpo. Mentre la vista è un organo sensitivo che ha a che fare più con l'anima.

Non è una semplice suggestione: il fatto è che il corpo ha assunto ai nostri giorni una maggiore attenzione rispetto allo spirito. Difatti come si può desumere da coloro che Paul Ricoeur ha denominato maestri del sospetto (Marx, Freud, Nietzsche), assistiamo alla "potenza dell'istinto e all'impotenza dello spirito". 

La teologia e la filosofia cristiana non hanno ancora preso sul serio quell'affermazione paolina contenuta nella Prima lettera ai Tessalonicesi, 5,23: "Dio, che vi dona la pace, custodisca tutta la vostra persona, - spirito, anima e corpo -". L'uomo nuovo ricreato da Gesù Cristo è a tre dimensioni, non a due dimensioni (anima e corpo) come nella filosofia greca (non solo Platone e Aristotele). La psiche sarebbe la dimensione che unisce il corpo allo spirito. Ma nella resurrezione la psiche scomparirebbe, per lasciare soltanto un "corpo spirituale" (soma e pneuma), come ha ipotizzato il filosofo francese Jean Guitton, nella Monadologia.

Nella rivoluzione antropologica, che il nichilismo ha aperto e messo in campo, ciò che viene in rilievo e riscuote interesse è il corpo. Ciò che ancora non si riesce a toccare è lo spirito, ma è proprio lo spirito che può toccare il corpo più dell'anima.  Giovanni della croce lo diceva in poesia; ne riporto una strofa.

                                    15   la noche sosegada

                                            en par de los levantes de la aurora,

                                            la musica callada,

                                             la soledad sonora,

                                             la cena que recrea y enamora.

                                                           ( Canciones entre el alma y el esposo)

La mistica cristiana valorizza il corpo più di quanto non facciano alcool e droghe!

sabato 18 marzo 2023

Il vuoto esistenziale

 Cogliere la differenza tra l'assurdo e il mistero è essenziale per comprendere il vuoto esistenziale (una malattia noogena, piuttosto che psicogena) e i suoi sintomi, ossia la noia e l'apatia, così diffusi oggi.

L'assurdo dice la mancanza di senso: non c'è uno scopo per il quale vivere!

Il mistero invita alla ricerca e alla creatività: c'è ancora da scoprire tanto sull'infinito e sul finito, sulla possibilità di affrontare ogni situazione con l'intelligenza e l'amore.

Cosa rivela il sintomo della noia? Manca l'interesse (per qualcuno o per qualcosa)!

Ed il sintomo dell'apatia cosa manifesta? Manca la capacità di prendere l'iniziativa; si è come bloccati da un non-senso o da un vuoto esistenziale!

Come si esce da questo stato di cose? Cos'è il vuoto esistenziale?     E' una malattia che concerne l'universale e viene imposta al particolare. Il conformismo è fare ciò che tutti fanno. Il totalitarismo è fare ciò che altri comandano di fare.       Questa analisi di Victor Frankl  interpreta la realtà contemporanea: si rinuncia all'esercizio della propria libertà, della propria intelligenza, della propria capacità di creare e di  amare, per conformarsi e sottomettersi alla mentalità dominante.

Interrogarsi sul senso o sullo scopo della vita non è, come diceva Freud, una malattia (una nevrosi); è piuttosto lo specifico dell'essere umano. Occorre sostituire alla potenza dell'istinto (divenuta dominante, grazie ad una certa psicoanalisi e ad un psicologia comportamentista) la potenza dello spirito (che è proprio il futuro dell'evoluzione umana in questo spazio terreno temporale). 

Sviluppare lo spirito cosa vuol dire? Lottare per uno scopo: la diplomazia al posto della guerra; agricoltura industriale al posto dell'industria delle armi; la cura del pianeta terra al posto della sua distruzione...  Troppo difficile o faticoso tutto questo? Se fossimo rimasti scimmie, non avremmo sviluppato pensiero, linguaggio e libertà! Se le scimmie non imparano a parlare e se la loro intelligenza rimane limitata rispetto a quella umana, è perchè il linguaggio e la libertà non s'imparano grazie alla struttura esterna o ad un comportamento, ma grazie ad una struttura innata e interna (Noam Chomsky, Il linguaggio e la mente). L'approfondimento intellettuale e spirituale rappresenta una vittoria straordinaria rispetto al divertimento : forma persone capaci di visione e di decisione. La qualità è molto meglio della quantità: dieci milioni di italiani che hanno seguito il festival di San Remo  sono capaci di indicare via d'uscita ai mali che affliggono il bel paese?

                                                                 don Carmelo Guarini


mercoledì 15 marzo 2023

La presa della parola

 La presa della parola (De Certeau), a partire dal '68,  ha prodotto più morti di quanti non ne fece la rivoluzione francese due secoli prima. La parola ha ucciso anima e spirito più della bomba atomica a Iroshima e Nagasaki.

Il progresso illuminista mostra le crepe, ed il mito dell'immortalità della specie non regge più. Rousseau aveva sottovalutato la cattiveria umana, l'esistenza del peccato, offrendo al pubblico un ottimismo senza fondamento!

Qunado la scuola, la famiglia, la chiesa non insegnano a vivere, non servono a niente, ossia non sono più luce che illumina e sale che dà sapore; divengono fango dentro il quale i porci  ci sguazzano.

La verità e l'amore ognuno se li costruisce a proprio uso e consumo.  Le persone ridotte a oggetto: questa la mentalità diffusa della società dei consumi! Ognuno si sente in diritto di sproloquiare, senza documentarsi e senza pensare, senza avere la rettitudine del confronto, l'onestà di riconoscere menzogna e verità anche quando si fanno evidenti!

Troppo lassismo e troppo rigorismo si equivalgono: i molinisti (lassisti) e i giansenisti (rigoristi) non si resero conto di difendere il proprio partito e non la Verità. Cosa che seppe fare mirabilmente Teresa di Lisieux, dottore della chiesa: l'amore è uno sforzo senza sforzo, un gioco come quello che fanno i bambini, tutti concentrati e interessati alla sola cosa che vale.

Senza l'amore concreto a Dio e al prossimo, le tante parole saziano tanto quanto le chiacchiere a carnevale!



lunedì 13 marzo 2023

La svolta dell'esperienza

 Dalla trattazione alla narrazione: questa la svolta che la fenomenologia opera nella filosofia del Novecento. Un'operazione anti-metafisica. Ma niente panico!

Kant non si era accorto che, esaltando l'esperienza ed esibendola come la scoperta dell'illuminismo, aveva compiuto un'operazione anti-metafisica, ma introducendo un'altra metafisica che includeva questa volta soggetto e oggetto. Questa la vera "rivoluzione copernicana" in filosofia, rivoluzione che l'illuminismo ha donato al filosofare e addirittura al teologizzare dei cristiani.

Cristiano, come ti senti nella Modernità e nel secolo dei lumi? Un inferiore? Uno scartato? uno ai margini della storia?  Fa esperienza di intelligenza,  di vita, e di via (percorso o metodo). Credi a Colui che ha detto di sè "Io sono la Via, la Verità e la vita".  Unifica in te stesso il metodo (la via), l'esperienza vissuta e l'intelligenza. Non fermarti alla speculazione: all'umanità piace chiacchierare, come mangiare chiacchiere a carnevale!

Narrare, raccontare è la svolta in filosofia, ma anche in teologia! Il cambiamento parte da lì, non tanto dalle idee astratte, ripetute senza crederci davvero e senza averne verificato la consistenza nella pratica.  Franz Rosenzweig lo diceva in La stella della redenzione (Der Stern der Erloesung). Infatti, chi potrebbe dubitare di quella parola e di quella promessa di Dio a Israele: Tu farai fiorire il deserto? A distanza di millenni quella parola si realizza: basta costruire un dissalatore, prendere l'acqua dal mare e innaffiare il deserto. "Non t'accorgi che germoglia?".

                                                don Carmelo Guarini