mercoledì 15 marzo 2023

La presa della parola

 La presa della parola (De Certeau), a partire dal '68,  ha prodotto più morti di quanti non ne fece la rivoluzione francese due secoli prima. La parola ha ucciso anima e spirito più della bomba atomica a Iroshima e Nagasaki.

Il progresso illuminista mostra le crepe, ed il mito dell'immortalità della specie non regge più. Rousseau aveva sottovalutato la cattiveria umana, l'esistenza del peccato, offrendo al pubblico un ottimismo senza fondamento!

Qunado la scuola, la famiglia, la chiesa non insegnano a vivere, non servono a niente, ossia non sono più luce che illumina e sale che dà sapore; divengono fango dentro il quale i porci  ci sguazzano.

La verità e l'amore ognuno se li costruisce a proprio uso e consumo.  Le persone ridotte a oggetto: questa la mentalità diffusa della società dei consumi! Ognuno si sente in diritto di sproloquiare, senza documentarsi e senza pensare, senza avere la rettitudine del confronto, l'onestà di riconoscere menzogna e verità anche quando si fanno evidenti!

Troppo lassismo e troppo rigorismo si equivalgono: i molinisti (lassisti) e i giansenisti (rigoristi) non si resero conto di difendere il proprio partito e non la Verità. Cosa che seppe fare mirabilmente Teresa di Lisieux, dottore della chiesa: l'amore è uno sforzo senza sforzo, un gioco come quello che fanno i bambini, tutti concentrati e interessati alla sola cosa che vale.

Senza l'amore concreto a Dio e al prossimo, le tante parole saziano tanto quanto le chiacchiere a carnevale!



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