lunedì 28 agosto 2017

Il dono reciproco

Soltanto il cristiano vive il dono reciproco, che è dono dello Spirito Santo
ed esperienza della "vita trinitaria". Potrebbe viverlo anche un contemplativo
non cristiano, ma sarebbe ugualmente dono dello Spirito di Dio.
Il mondano conosce soltanto il regalo reciproco :  ma questo manca di libertà e di gratuità, di verità e di amore autentico. Il mondano è succube dell'ipocrisia, dell'omertà, della menzogna dell'io; si nutre di esteriorità e di illusioni sulla
propria immagine e sull'immagine del mondo; se il nemico è in difficoltà, quello è
il momento buono per vendicarsi e distruggerlo; se riesce ad ottenere un risultato, quello è il momento per far trionfare l'invidia e di vantarsi del proprio successo.
Il dono reciproco è aiuto reciproco. La Trinità è il modello: il Padre rispetta l'identità del Figlio, che è la Parola; il Figlio rispetta l'identità del Padre, che è il Silenzio. C'è un obbedire reciproco del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre.
E' un'obbedienza che supera le regole : è un andare dell'Uno verso l'Altro; ed è lo Spirito che fa la spola tra l'Uno e l'Altro, e non lascia nessuno solo. Così la comunità si ritrova Unità.
L'amore reciproco è il comandamento nuovo di Gesù Cristo; è il canto nuovo, è la vita nuova. E' un comandamento - dono : se lo vivi, ti ritrovi nel Dio Uno e Trino.  il don

sabato 26 agosto 2017

Il dono

Cosa fa colui che segue il mondo?
Mangia, si diverte, e per soddisfare queste due sole cose, arraffa  soldi, e chiede sempre   invece di dare. Anzi, colui che segue il mondo non sa cosa sia il dono; fa soltanto  dei regali a se stesso e alla gente; è un egocentrico.
La Chiesa, se vuole dare testimonianza del dono ( che è lo Spirito Santo), non deve mai chiedere denaro per se stessa, per la propria sicurezza; deve dare sempre. Magari può
chiedere per i poveri, ma non c'è bisogno che il denaro passi per le sue mani; potrebbe
anche dire: puoi dare direttamente al povero!
Può dare liberamente e gratuitamente ( senza interesse e calcolo di ritorno) soltanto
colui che ha una relazione profonda con Gesù Cristo:   per sua grazia (=dono) riesce a
donare, non per proprio merito.
Colui che dona per il dono che gli fa lo Spirito Santo, non si pente mai di aver donato;
cosa che  invece succede al mondano, il quale se non riceve gratitudine per ciò che ha donato, impreca o rimane amareggiato.
La Chiesa deve guardarsi da un pericolo, in questo tempo: essere la cortigiana del mondo.  Una chiesa mondanizzata non è più "lievito" e non tornerà ad essere di nuovo
protagonista della storia, come lo è stata per tanti secoli, prima di divenire antagonista della storia.    Col dono si ricomincia a fare storia!    il don

martedì 22 agosto 2017

La scelta

La scelta in francese si dice la choix, ed è femminile, come in italiano.
Lo stesso per la decisione, in francese la décision.
Tuttavia, scelta e decisione non sono sinonimi, sia in italiano, sia in francese.
Invece, per la svolta c'è un cambio di genere : in italiano è femminile; in francese è
maschile, e si dice le virage.
Si può fare una scelta senza prima aver fatto ermeneutica ( = interpretazione) e
senza aver dato un giudizio?
Nessuna scelta è autenticamente mia, se non sono di grado di assumere il rischio,
cioè di rimettere in gioco la mia vita. Attaccarsi alle sicurezze (o economiche, o politiche, o parentali, o di gruppo, o di clan, o di chiesa, ...) significa privarsi del futuro, quasi consegnarsi alla morte, invece di aprirsi alle sorprese della vita.
Persino  la  morte si può scegliere : fare della morte un'esperienza della vita.
Nella liturgia funebre cristiana, c'è una buona notizia : vita mutatur, non tollitur.
Meglio donare la morte (Donner la mort, di Derrida) piuttosto che uccidere (=tuer).
           il don

giovedì 17 agosto 2017

La sfida

La visione antropologica odierna è appiattita  sulla tecnologia e sugli affari.
In più si nota un  aumento di aggressività, di violenza; insomma c'è  un ritorno di barbarie, che si spiega soltanto col fatto che l'educazione civica e le relazioni umane sono state trascurate.  Di tutto ciò di cui non ci si prende cura, si finisce per essere dominati;  e la libertà viene limitata dalle oppressioni e dai determinismi che la nostra stessa pigrizia spirituale ha favorito.
Il sistema immunitario comunitario è fortemente indebolito; e le  cellule cancerogene,
geneticamente modificate, finiscono per avere la meglio, facendo crescere la massa tumorale. Eppure le cellule sane potrebbero accerchiare e distruggere le cellule cancerogene, proprio rinforzando il sistema immunitario.
La sfida riguarda il risveglio della comunità: tornare a pensare insieme, ad agire insieme, a progettare insieme. La formazione delle coscienze potrebbe rinforzare il sistema immunitario della comunità.

Accettare la sfida : in primo luogo, individuare il nemico; in secondo luogo, mettere a punto una strategia di contrasto; in terzo luogo, scendere in campo con almeno un alleato. Da soli si è destinati alla resa!  Il nemico non diverrà schiavo; verrà educato alla libertà e alla responsabilità.      il don


lunedì 14 agosto 2017

Lo spirito

Se c'è una parola dimenticata a ferragosto, questa è spirito.
Non manca il divertimento, il buon cibo, ogni scacciapensieri;
c'è anche chi parla dell'anima ma alla maniera New Age come
trionfo del super-io.
C'è, poi, la festa dell'ASSUNTA, per i cattolici, ma la Vergine Madre
è confinata in cielo; sembra che manchi la fede nella grazia di cambiamento
che potrebbe ottenerci. E manca anche la preghiera,  che non dovrebbe mai 
 rassegnarsi  a chiedere sino a quando non ottiene.
Quello che domina è il nostro super-io, i desideri tiranni che con tutte le forze
vogliamo si realizzino. Ma la grandezza della Madre di Cristo non è forse la
sua umiltà ed il suo fare la volontà di Dio che sconvolge i progetti umani e
chiede di credere alla voce dello Spirito Santo?
Se guardi troppo intorno e all'esterno, perdi speranza per il presente e il futuro.
Lo spirito non si sviluppa e non cresce, se non vivi dentro; l'io autentico, quello interiore, cammina contro-corrente e s'affida al giudizio di Dio.
Quale augurio migliore per la vita di ognuno se non quello di far vivere dentro
lo spirito  e di donarlo in ogni occasione con parresia ?
              il don

sabato 12 agosto 2017

Il porto

Si può immaginare una barca o una nave che viaggino senza metà,     che non
aspirino ad attraccare, dopo tanto faticare e penare, in un porto?
Gettare l'ancora in un porto è diverso che gettarla in pieno oceano, e rimanere lì circondati soltanto dall'acqua al di sotto e dal cielo al di sopra.
Un viaggio ha sempre una meta : andare e poi tornare a casa!
Il porto è la meta del viaggio: un approdo provvisorio magari, per poi ripartire, ma sempre con un punto fermo sulla terra,  per non finire vittime delle sirene, delle tempeste devastatrici e del mito moderno, il viaggiare senza meta.
Per i naviganti notturni, smarrita la bussola e smarriti anche  i segnali tecnologici,
rimane ancora la "stella polare",  che se ne sta lì fissa tra le altre stelle, per guidare al prossimo o all'ultimo porto.      Alleati per amore : il porto e la stella polare!
Per amore di chi se non dei naviganti smarriti, anelanti come tutti a dare sfogo a quel grido finale: Terra - Terra!
 La stella polare se ne sta lì, nel disegno del cielo,  sapendo di essere utile guida   per coloro che anelano a gettare l'ancora in porto!
                                                                                   Amore e passione  della  stella polare    e    del  porto.     il don