mercoledì 30 novembre 2016

Inizio

Ricominciare è il nuovo inizio, non è la fine!
Se qualcuno mi ha salvato, io stesso posso salvare altri.
Se ho ricevuto una luce, posso donarla a mia volta.
Se qualcuno mi ha dato fiducia, anch'io posso infondere fiducia.
Finisce un mondo vecchio, fatto di stereotipi e di corruzione; nasce un mondo
nuovo che vuol vivere di fraternità e di amicizie autentiche.
Narrazione di futuro, non di declino, ci serve!
Ieri ero entrato in un bar per prendere un caffè. Si è avvicinato un giovane uomo e mi
ha detto: non mi riconosce? Io sono stato suo allievo di religione, trent'anni fa...Io sono quello a cui lei diede uno schiaffo, ero in una classe discola! Rispondo: le ho fatto male? Adesso non lo farei più! Dice: Ma no, sa che mi ha fatto bene quello schiaffo? Dico: ma non ci credo! Davvero? E gli raccontato di quando avendo meno di dieci anni, avendo rubato dei soldi in casa, mia madre mi prese e mi diede tanti colpi con una cinghia di cuoio. Gli ho detto: sono stato grato a mia madre per avermi corretto. Mi ha presentato la moglie e ha voluto ad ogni costo offrirmi un caffè. Chi lo avrebbe mai detto che Dio si ricorda di una buona intenzione, coprendo una cattiva azione,  a trent'anni di distanza?
Finisce un mondo, ma c'è sempre l'inizio di un mondo nuovo.    il don

sabato 26 novembre 2016

Attesa

Qual è l'attesa salutare, ossia quella che dona la salute nella sua pienezza?
Non è quella del nevrotico ossessivo, che rimanda di continuo la scelta, forse  perché
non ha raggiunto ancora la consapevolezza che nel proprio inconscio "l'Io ideale" (che non è l'Ideale dell'Io) è affetto da narcisismo.
L'attesa salutare è quella che sa cogliere il "kairòs", ossia il momento in cui si viene visitati dallo spirito, il quale chiede di rimettere in gioco la propria vita.
La preghiera rimette al giusto posto l'idolatria del lavoro e la meritocrazia pelagiana e giansenista.
La sapienza e l'intelletto fanno cogliere ciò che viene prima (ciò che è primario) da ciò che viene dopo (ciò che è secondario). L'amore viene prima di tutto : amare se stessi e l'altro come Dio ci ama! Il dono viene prima di tutto, non l'avere o il possedere!
Si guadagna soltanto ciò che si sa perdere : quando crollano tutti i propri progetti, quando i propri desideri si rivelano irrealizzabili, rimane nel campo da gioco soltanto l'Altro e gli altri. A loro ci si può dedicare appassionatamente!   Con "indifferenza appassionata", ossia con attaccamento (attachèment) e con distacco (détachèment), direbbe il padre Teilhard de Chardin.
Buona attesa e  buon Natale, anticipatamente!    il don

venerdì 18 novembre 2016

Il limite

Non si deve confondere tra limite e confine.
Il confine è uno spazio che appartiene a tutti i confinanti; al confine si può costruire un muro oppure si può lasciare libertà di transito, ma rimane comunque uno spazio.
Il limite è uno spazio-tempo interiore che dev'essere riconosciuto, perché non mi conduca nell'illusione dell'onnipotenza e poi non  mi butti nella delusione di una depressione-impotenza.
Questo nostro tempo ci ha fatto perdere il senso dei confini e ancor più il senso del limite, per la dimenticanza  e\o la derubricazione della legge e del padre.
Non si può giungere all'oltre della legge e al superamento dell'abbandono del padre, se prima non si è fatta esperienza della legge e dell'onnipotenza del padre.
L'amore, che è l'oltre della legge, consente al figlio di riconquistare il "nome del Padre" se fa esperienza del padre non più come padrone ma come generatore di vita.
Il padre, che genera e rigenera di continuo la vita, sa porre al figlio, nell'esperienza che questi fa del limite, il senso dell'abbandono del padre, per la conquista di una vita autonoma rispetto al padre.
Unità e distinzione tra padre e figlio possono sussistere, se è lo spirito a renderli uniti e distinti.      il don


venerdì 11 novembre 2016

La svolta

La svolta, non la deriva : questo è  sogno di futuro!
La democrazia elettiva non basta più. Inventiamo una democrazia partecipativa!
Ci sono dei buoni segnali che vanno in questa direzione, ma occorre coltivare le
relazioni  (più dialogo interattivo, meno insulti), coltivare il pensiero (con la lettura,
le conversazioni, lo scambio culturale tra mondi diversi), coltivare il dono invece del possesso (accorciando le distanze tra ricchi e poveri, in quanto facenti tutti parte della comunità umana, come dice il card. Barbarin).
La figura di  "riconciliazione" ricrea, teologicamente ed esistenzialmente, l'unità tra cattolici, protestanti e ortodossi: è lo Spirito del Figlio e del Padre a rifare Una la Chiesa.
L'umanesimo voluto, nella modernità, dagli illuministi, supera ora l'emarginazione della fede, della forza energetica che la fede mostra nel superamento dei conflitti e della costruzione dei muri, aprendo la speranza ingegneristica di costruire ponti che sappiano resistere a terremoti e alluvioni.
La scienza e la fede possono tornare ad interagire : attività e passività insieme per vincere la paura del dolore e della morte. La politica torni umilmente ad imparare dalla scienza  e dalla fede!    il don

mercoledì 9 novembre 2016

Tutti sceriffi?

Gli americani vogliono essere tutti sceriffi: ognuno con una pistola in tasca e un fucile in casa.
  Non possono essere un modello per l'Europa, che, dopo aver vissuto tanti secoli oscuri di guerre e lotte tra regni e nazioni, ha compreso da un po' di decenni che la cultura può creare la pace, e che tutte le energie  è meglio spenderle nella ricerca per salvare vite, piuttosto che in armamenti per distruggerle.
Bisogna prendere le distanze dai guerrafondai, che siano americani o cinesi, che siano nordcoreani o islamisti radicali, ...  egualmente qualunquisti sono!
L'industria delle armi continua ad essere troppo fiorente, mentre per la ricerca sulle malattie e sulla fame nel mondo si continua a spendere pochissimo, quasi niente al confronto. Diceva, quasi un secolo fa, il padre Teilhard de Chardin: "Non avranno ragione i nostri nipoti a dire che eravamo dei barbari?"
il don

La deriva populista

Chi ha vinto negli Stati Uniti d'America?
Non ha vinto Harvard, né  Princeton. Ha vinto Halloween, cioè la "festa delle zucche vuote", l'America "qualunquista", pragmatica, senza idee sul futuro.
Attenzione Italia! Attenzione Europa! Attenzione alla deriva populista!
C'è un qualunquismo che avanza: le idee dominanti sono il carrierismo ed il cretinismo economico, e l'ignoranza. 
   Il pensiero, la storia, la vita si vorrebbe appiattirli sul presente : un futuro senza valori, lasciato in balia dell'anarchia.
  Vince l'uomo di successo, quello che ha fatto soldi, il prepotente che ha sgomitato,
quello che col denaro  compra tutto...
Attenzione ebrei, cristiani, islamici,   alla formazione delle coscienze : il futuro dell'umanità sulla terra dipende da quanto la cultura mostrerà di essere più dell'ignoranza, da quanto la diplomazia saprà  farsi valere rispetto all'uso brutale della guerra e delle armi, da quanto i valori e gli ideali sapranno affermarsi sull'opportunismo del momento!     il don

lunedì 7 novembre 2016

L'ipocrisia

L'ipocrisia, la doppia faccia (che è il segno  esteriore della doppia vita), è ciò che Gesù Cristo ha combattuto senza tregua. Ma proprio i dottori della legge (scribi e farisei), e i sacerdoti, erano accusati dal Signore di ipocrisia. Non i lontani, non i Romani (il loro peccato era l'oppressione, il dominio, non l'ipocrisia),     ma proprio i membri del Sinedrio.
Nei Vangeli e nelle lettere di Paolo troviamo le testimonianze delle pratiche ipocrite (non esclusa la collusione col potere politico, quando essa risultava funzionale agli interessi di quello o di quell'altro dottore della legge). Non per niente Paolo ha creato una teologia per demolire l'idolatria degli  "erga nomou" (le opere della legge) e ribadire che la  novità cristiana consiste nella fede (pistis) e nell'amore (agape).
In Italia si chiede più trasparenza per combattere mafia e corruzione (perciò sono state create una Procura nazionale anti-mafia e un'Autorità nazionale anti-corruzione). Ma anche nella Chiesa ci dovrebbe essere più trasparenza (quante coperture sono state poi scoperte!), più sincerità, meno ipocrisia!    il don

sabato 5 novembre 2016

Perdita e guadagno

"Perdi tempo a giocare coi tuoi figli" : papa Francisco conosce bene il valore economico di "costi e ricavi". Non puoi guadagnare se non sei pronto o pronta a perdere qualcosa. Il tempo è amore anzitutto, poi c'è anche il guadagno.
"Se metti amore, troverai amore". Se in testa hai solo il fare soldi, o il lavoro, o il divertimento, non troverai mai relazioni autentiche.
Se i figli li abbandoni a se stessi, se non li ascolti (soprattutto quando sono adolescenti e l'ormone dell'autonomia li prende interamente), se non divieni capace di perdere tempo con loro, ti renderai responsabile del fallimento della loro vita.
C'è negli adulti un certo individualismo, un pensare soprattutto a se stessi, un tenersi lontano dalle situazioni difficili e complicati, che fa pensare. Siamo diventati troppo pragmatici, e abbiamo perso la passione per un ideale, per una causa per cui lottare.
Torniamo a incontrarci, a chiedere e offrire aiuto, non vergogniamoci dei nostri limiti e degli sbagli commessi. Siamo tutti in cammino; e ognuno può migliorare se stesso anche grazie alla fiducia e al coraggio che riceve da un altro e dalla comunità.
Invece di distruggere, costruiamo!  Ieri ho chiamato un pittore per far ridipingere il muro sporcato dalle "zucche vuote". Mi ha commosso, perché non ha voluto che gli pagassi il lavoro; e non era certo Berlusconi! Forse aveva capito che non ero tanto arrabbiato per ciò che i ragazzi avevano fatto alla mia porta e al muro, quanto perché li vedo camminare senza meta e senza ideali per tante ore della sera e della notte.  il don

giovedì 3 novembre 2016

Le zucche vuote

Hallowin: festa delle zucche vuote! Porte e muri imbrattati di uova: un divertimento fine a se stesso, senza uno spiraglio di "vita comunitaria"!
Ricordando due grandi italiani, nel giorno dei defunti, il presidente Cossiga (il picconatore) e Marco Pannella (il provocatore),         mi viene da dire :
la provocazione si assume l'onere di  rompere il muro dell'indifferenza, dell'omertà e del menefreghismo!
Troppo poco abbiamo curato l'accompagnamento dei ragazzi e dei giovanissimi: in famiglia, a scuola, al catechismo. Dalle nostre chiese, dai corsi ai sacramenti, non sono usciti cristiani, ma pupazzi. Siamo rimasti al metodo nozionistico, alle prediche generiche, ai consigli inutili. Avremmo dovuto, noi educatori, imparare il metodo olistico, quello che si occupa dell'incontro tra persone, perciò offre messaggi chiari, dà testimonianza di vita, ma prima di tutto si pone in ascolto delle fragilità e trova insieme il modo per superarle. Una generazione di adulti, cresciuta senza grandi ideali e senza passione per la comunità, ripiegata su interessi individualistici e di parte, ha fallito nel tirar su le nuove generazioni.  E adesso vorremmo anche ricevere i complimenti? Non è meglio che qualcuno ci richiami alle nostre responsabilità?  Le cause?
Carrierismo, cretinismo economico e ignoranza hanno fatto la "santa alleanza"!
 Più provocatori per scuotere gli indifferenti!    il don