venerdì 26 giugno 2015

Il disegno è la reciprocità



Possono pure saltare tutti i programmi umani! Con gioia aderisco al loro "sabotaggio". Ma con più forza ancora aderisco al disegno di Dio, e vado avanti con chi condivide la reciprocità.
Si può continuare a donare, per aver scoperto la grandezza del dono; ma diviene inutile farlo con colui o con coloro che non hanno colto il passo ulteriore, la reciprocità.

Ogni programma umano, fosse pure il più geniale e il più furbo, si rivela un fallimento, quando non ha come scopo il bene dell'altro, ma soltanto la difesa di un proprio interesse.        Ma l'abitudine (che pone la sua sicurezza in ciò che ha già sperimentato) rende irremovibile il pregiudizio e impedisce di avventurarsi nel nuovo, lì dove la voce e l'azione di Dio si presentano come sorpresa.

Non ci vuole molto a scoprire in ogni programma umano quell'amore di sè che rende vano l'amore di Dio. Lo sapeva Agostino d'Ippona. Lo sapeva Caterina da Genova, che lo traduceva, nel suo secolo, in "amor proprio che rende vano l'amor puro".  Dovrebbero saperlo tutti i cristiani; ma soprattutto dovrebbero viverlo coloro che ne hanno colto il valore. Non è un caso che la reciprocità funziona solo quando l'amor puro è vissuto reciprocamente ( va e torna).  E' veramente il "gioco pulito" del Vangelo : se c'è un disegno di Dio, aderirvi sino in fondo, anche a costo di perdere carriera, immagine e cose materiali, è affidarne a Lui la realizzazione!   il don

sabato 20 giugno 2015

La tattica dell'adeguamento

Boris Pasternak ha riportato, nel suo romanzo "Il dottor Zgivago",  un detto popolare : "Adeguati ! Disse la macina al grano".

Chi detiene il potere chiede sempre un adeguamento. E si adegua soltanto colui che trova utile l'omologazione al potere, ossia il carrierista, l'avido di denaro, il gaudente, il vigliacco, il fallito sul piano dei valori.

La tattica dell'adeguamento, in colui che la promuove e in colui che la subisce senza fare resistenza, 
comporta infine ciò che rimproverava Giuseppe De Luca sia ai vili sia agli ingenui : "Risparmiare i corvi e vessar le colombe".

La protesta all'adeguamento è la resistenza del coraggioso : è pronto a "pagare un prezzo alto" perchè la causa trionfi. Dietrich Bonhoeffer ha resistito al nazifascismo per amore del Cristianesimo e della divina Parola. Perciò venne ucciso. Tuttavia la sua testimonianza ha fatto breccia nel cuore e nella mente di tanti, non alla maniera di quei martiri Kamikaze che mentre muoiono creano una scia di morti innocenti, ma alla maniera di Gesù Cristo che mentre veniva ucciso pregava per i suoi uccisori.
Le lettere di Bonhoeffer dal carcere di Tegel testimoniano più la resistenza che la resa!

La cultura massificata del dominio, del consumismo e del libertinismo utilizza la tattica dell'adeguamento. Teilhard de Chardin lo scriveva nel 1938-1940, nel Fenomeno umano : "Il Milione di uomini scientificamente riunito, come è stato detto così bene. Il Milione di uomini disposto a scacchiera, sui campi di parata. Il Milione di uomini standardizzato nella fabbrica. Il Milione di uomini motorizzato. (...)  Il cristallo al posto della cellula. Il termitaio al posto della fraternità!. (pag. 239).

sabato 13 giugno 2015

Presentazione libro

Il 13 giugno sera, presso la biblioteca dei Padri Gesuiti, a Grottaglie, presentazione del libro "Esperienza scientifica ed esperienza mistica in Teilhard de Chardin". Il gruppo di uomini e donne
presenti ha potuto cogliere l'urgenza che c'era nel Novecento del dialogo tra scienza e spiritualità.
Questa urgenza è divenuta oggi ancora più grande, se si considera il fatto che la scienza è sempre più al servizio della tecnologia, la quale detta anche le regole di vita (consumi tecnologici, piuttosto che la cura delle relazioni) , senza preoccuparsi della crescita spirituale della persona e della comunità.

Il confronto tra l'evoluzionismo selettivo di Darwin e l'evoluzionismo elettivo del padre Teilhard de Chardin è servito a mettere in chiaro il salto di qualità che si è verificato nel passaggio dagli animali all'uomo : pensiero riflesso, linguaggio, azione, con la discesa in campo della libertà di scelta che supera ogni espressione di rigido determinismo.
L'evoluzione non è contro la creazione: anzi fa comprendere meglio come Dio abbia creato non un universo perfetto e statico, ma una terra con dei limiti ed una tensione verso la perfezione. All'umanità Dio ha affidato il compito di far crescere la vita sulla terra, non di impedirla, come pensava Nietzsche.

In una lettera al padre Valensin (anno 1921),  Teilhard de Chardin scriveva : "Io sogno un nuovo san Francesco o un nuovo sant'Ignazio,che verrebbe a presentarci il nuovo genere di vita cristiana, più mescolata al mondo e insieme più distaccata, di cui abbiamo bisogno". Attaccamento e distacco sono due atteggiamenti, ambedue necessari, alla crescita della vita spirituale. L'essere umano ha la necessità e il desiderio di compiere esercizi dello spirito : essi consentono di superare "il verbalismo e l'astrattismo di teologia e catechesi".     il don



sabato 6 giugno 2015

AMORE, non attivismo

Dimmi cosa cerchi nel lavoro, nel fare soldi, nella carriera, ... Men che uomo... Robot ?!

E tu, perchè sei diventato prete?  In questo secolo, le cerimonie sembrano folklore, e i personaggi attori che si esibiscono! Soltanto questo volevi? E tu prete, che sei tra i migliori, t'interessi a risolvere  i problemi delle persone, e forse per essi ti agiti e ti preoccupi.

 Senti cosa dice il Maestro a Marta : "Tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa necessaria".  E quale sarebbe questa cosa necessaria? Starsene a pregare, senza far niente? Non è questo che dice il Maestro! Dice che la cosa più importante è imparare ad amare:  ascoltare con attenzione; non credere che l'azione risolva ogni problema; cambiare l'interno prima dell'esterno (il cuore, prima ancora della faccia); quando hai scoperto cos'è il dono, dona e basta ( senza chiedere il ritorno, ma pensando che il dono è già in cielo). Finito il discorso d'amore, adesso sono tutti a tavola: Gesù, Lazzaro, i discepoli, e anche Marta (la padrona di casa) si concede di mettersi seduta   e di lasciare che sia ora Maria a servire un pò i commensali. Certo che dal Maestro imparano un pò tutti: l'amore sconvolge i ruoli, donando ad ognuno la libertà più grande, la creatività più grande, la fedeltà più grande. Stando a tavola e vedendo un pò tutti fuori di sè (cioè non più preoccupati di se stessi e agitati per le proprie cose), un pò come lo sono i pazzi e anche i santi, Marta ora comprende perchè quella Parola del Maestro è un cibo che sazia corpo,anima e spirito; non solo sazia, ma trasforma; anzi è quasi "fuoco che già divampa".  Neppure Gioacchino da Fiore avrebbe ardito tanto nel tradurre quell'espressione di Gesù : "Fuoco sono venuto a portare sulla terra, e cosa voglio se già divampa"! L'abate calabrese forse avrebbe tradotto il testo così come ancora oggi noi lo leggiamo : "Fuoco sono venuto a portare, e come vorrei che fosse già acceso". E' per l'amore, che già divampa!  il don