venerdì 26 giugno 2015

Il disegno è la reciprocità



Possono pure saltare tutti i programmi umani! Con gioia aderisco al loro "sabotaggio". Ma con più forza ancora aderisco al disegno di Dio, e vado avanti con chi condivide la reciprocità.
Si può continuare a donare, per aver scoperto la grandezza del dono; ma diviene inutile farlo con colui o con coloro che non hanno colto il passo ulteriore, la reciprocità.

Ogni programma umano, fosse pure il più geniale e il più furbo, si rivela un fallimento, quando non ha come scopo il bene dell'altro, ma soltanto la difesa di un proprio interesse.        Ma l'abitudine (che pone la sua sicurezza in ciò che ha già sperimentato) rende irremovibile il pregiudizio e impedisce di avventurarsi nel nuovo, lì dove la voce e l'azione di Dio si presentano come sorpresa.

Non ci vuole molto a scoprire in ogni programma umano quell'amore di sè che rende vano l'amore di Dio. Lo sapeva Agostino d'Ippona. Lo sapeva Caterina da Genova, che lo traduceva, nel suo secolo, in "amor proprio che rende vano l'amor puro".  Dovrebbero saperlo tutti i cristiani; ma soprattutto dovrebbero viverlo coloro che ne hanno colto il valore. Non è un caso che la reciprocità funziona solo quando l'amor puro è vissuto reciprocamente ( va e torna).  E' veramente il "gioco pulito" del Vangelo : se c'è un disegno di Dio, aderirvi sino in fondo, anche a costo di perdere carriera, immagine e cose materiali, è affidarne a Lui la realizzazione!   il don

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