sabato 11 aprile 2015

Compassione

La compassione (=misericordia) chiede una radicalità più grande della giustizia.
Nella rivendicazione della giustizia, l'io viene in qualche modo gratificato.
Nella compassione, occorre accettare di patire insieme, condividendo ogni umiliazione.
Il campo della giustizia ha una propria visibilità: mostra una lotta per i diritti.
La compassione agisce più propriamente in un campo invisibile, dove il risultato rimane
per lo più nascosto.
Mettere insieme la giustizia e la compassione è opera di una vita: l'esperienza ha insegnato
a trarre profitto e gioia anche dai fallimenti, infatti  essi aiutano a far coesistere quelli che
 sembrano aspetti opposti e inconciliabili. L'idea moderna di progresso ha creato una coscienza
che fa leva sull'attività e considera la passività un qualcosa che appartiene a mistici ai margini
del mondo. Attività e passività sono, tuttavia, ciò che sistole e diastole sono per il cuore.
Giustamente il padre Teilhard de Chardin diceva che il più umano sa mettere insieme attaccamento
e distacco: l'efficacia di questa azione è prerogativa degli ardenti, non dei pessimisti o dei gaudenti.
il don

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