giovedì 15 ottobre 2015

Meditazione

La meditazione quotidiana, nel cristianesimo, ha una lunga storia. Risale ai padri del deserto, e successivamente al monachesimo benedettino e agli ordini religiosi. Si è diffusa anche tra i laici, in epoche diverse.
Nell'ultima parte dell'autobiografia di Teresa di Lisieux, titolata "Consigli e ricordi", ho colto questa sua esperienza, che è di grande aiuto a vivere l'amore reciproco.
E' la sorella di Teresa che racconta : "Tenevo molto a fare il mio ritiro mensile tranquillamente ed era un vero problema scegliere una domenica in cui non ci fosse qualche inconveniente... Suor Teresa del Bambino  Gesù mi disse : "Tu vai dunque a fare il ritiro per avere più tempo libero, per tua soddisfazione? Io ci vado per fedeltà, per dare di più al buon Dio...
Se in quel giorno ho molto da scrivere, per avere il cuore libero, mi sento nella disposizione di spirito di essere disturbata e mi dico : "Quest'ora la dedico al disturbo, lo voglio, ci conto, e se resto tranquilla ringrazierò Dio come di una grazia sulla quale non contavo". Così sono sempre felice".
Ha scritto Jean Guitton, nel libro dedicato al dottore della "piccola via" e "dell'amore", che "Il genio di Teresa di Lisieux" consiste in "uno sforzo senza sforzo", e l'ascesi è presa dentro la grazia mistica,    superando così quel     dualismo "bisbetico"    che i giansenisti avevano tra l'agire umano e l'agire divino.
Hanno avuto ragione tanti giovani d'Europa e d'Occidente ad      andare in India    per imparare la meditazione;     è per questa infatti che si riceve l'unità interiore.            Ma avrebbero e potrebbero ancora trovarla in Europa, se ci fosse un cristiano (prete o laico che sia) ad iniziare gratuitamente a questa pratica. Meditare è ritrovare l'unità della propria vita.     il don

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