martedì 2 febbraio 2016

La Vita.

La vita passa attraverso la morte: l'amor puro, per poter vivere, chiede la morte dell'amor proprio. Così testimoniava, nel Cinquecento, Caterina Fieschi Adorno, la santa di Genova. Ma già sant'Agostino aveva cantato l'amore di Dio, che può vivere soltanto sulla morte dell'io, ossia dell'amore di sé (vedi Le Confessioni).
La morte fa parte dell'esperienza e della dinamica della vita: la morte,    entrando nel mondo, misteriosamente, per opera del maligno e del male, come negazione della vita, da Gesù è trasformata in storia di riconciliazione con la vita. Non è rimasta storia di morte; ha preparato la risurrezione della vita.
Questa lotta tra vita e morte, tra amor puro e amor proprio non è soltanto dei giusti o dei vicini a Dio, è anche dei peccatori e dei lontani da Dio. E non sono i lontani da Dio i più poveri della vita?        E nessuno si appassionerà a dare loro la Vita?
"La vita si comunica con la vita" : comunicare la vita, questo è l'aggiornamento attraverso cui si edifica la relazione e si cambia l'immagine che ci si è fatta dell'altro. Non ha niente a che fare con le "chiacchiere di carnevale"! Nel nostro morire a noi stessi, ai nostri progetti anche ecclesiastici,  lo Spirito Santo sta preparando, dentro e fuori la Chiesa, una ricchissima primavera di vocazioni  a radicale disposizione del Vangelo.  Non si deve lasciare nessuno fuori della vita e dell'amor puro: perciò occorre amore di madre, che sempre scusa e mai giudica o condanna,  diceva Chiara Lubich.   il don

















































































































































































































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