lunedì 22 aprile 2019

La certezza e il dubbio.

Il dubbio metodico o sistematico ha preso il sopravvento sulla certezza.
Questa è la ragione profonda per cui adulti e giovani si perdono in una serie
infinita di esperienze, ma senza cominciare davvero qualcosa di decisivo.
Un esempio? Le cosiddette tradizioni, che però sarebbe meglio chiamare
abitudini e consuetudini, non sono affermazione di certezze, ma soltanto un
nostalgico ricordo di soddisfazioni umane vissute in un piacevole passato.
La Pasqua non rappresenta una vera esperienza di resurrezione, di vita nuova;
si rimane al venerdì santo, più partecipato perché si avverte una qualche solidarietà
con il sofferente. Ma per vivere la Pasqua, occorrerebbe fare un'esperienza più intensa del divino: la vita nuova, appunto. Allora la certezza riuscirebbe a vincere il dubbio
metodico e sistematico  dentro il quale la cultura attuale ci tiene completamente
immersi e prigionieri.
Soltanto a partire da una certezza, cioè dalla scelta di un ideale da perseguire sino in fondo (nonostante fallimenti ed errori propri e altrui), si può realizzare un percorso
di vita che genera altra vita. Il malthusianesimo, esaltazione dell'infecondità, è entrato
in ogni angolo della cultura attuale: impedisce non solo l'aumento demografico, ma anche la crescita relazionale e comunitaria, la creatività e il pensiero.
 Il malthusianesimo è un'affermazione scettica riguardo alla vita; esalta il rapporto infecondo non solo nella sessualità, ma anche nell'amore. Tutto deve rimanere nel dubbio e nel provvisorio!  La certezza renderebbe tutto troppo serio!
In realtà non c'è niente di più noioso del fare tante esperienze che non conducono a nulla!  La cultura decadente dice che in Europa c'è un bisogno urgente di
Missione e di Ideale,  piuttosto che di vuota "tolleranza", che ben presto diviene intollerante.      il don   

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