sabato 7 luglio 2012

il dono dell'incontro

Ogni incontro reca il nuovo di una poesia. Ciò che si trova di nuovo in una poesia, ossia un passato trasfigurato ed un futuro pieno di speranza, lo si trova anche in ogni incontro autentico, che è dare e ricevere. Soltanto quando si è pronti a dare, si comincia a ricevere: in quel momento la vita diviene un canto; e quel dolore che sembrava avesse creato oppressione, paralisi, fallimento, ora accettato, assomiglia più all'argento che all'oro, è un ottimo conduttore di luce più che metallo pesante. La poesia viene in nostro soccorso quando siamo stanchi della materia, di pensare materia, di agire materia, di soffrire materia. Il determinismo della materia ci stanca, anche il suo piacevole determinismo. Alla materia chiediamo che si trasformi in energia, perchè da questa ci viene la libertà, l'amore incondizionato, l'esperienza che riesce comprendere più che a giudicare. Anche l'incontro con chi conosciamo da 50 anni, possiamo riceverlo come un dono, una novità, un canto di pensiero e d'amore. Come nella vera poesia, anche nell'incontro autentico, la mente e il cuore non andrebbero mai separati; se non trovano unità di pensiero e d'azione, è perchè l'una mente all'altro. o l'altro mente all'una. L'annientamento è più dell'impegno (l'anéantissement c'est plus que l'èngagement): l'amor puro vale più dell'amor proprio. Ogni giorno, anzi ogni momento, si deve scegliere tra l'amore di Dio e l'amore di sè. Non è solo una legge del cuore, è anche una legge della mente. Il lavoro e l'impegno non sono tutto, forse non sono neppure l'essenziale. Il pensiero e l'amore sono l'essenziale per la vita umana: chi li trova riesce a morire, e non avendo più paura della morte, vive, toglie alla morte ogni potere o dominio. Nonostante tutto, venti secoli di cristianesimo ci hanno insegnato a pensare e ad amare: nessun filosofo e nessun teologo cristiano si è permesso di disprezzare il pensiero greco, la filosofia cinese o la mistica indiana; se si è permesso, non ha compreso. Ogni cristiano aperto all'ascolto dello Spirito, ha imparato a ricevere ogni esperienza umana. Una cultura individualista, egocentrica, narcisista  e proiettata nell'apparenza, ha distrutto interiorità e spiritualità: il denaro che vale più della VITA, l'avere che è considerato più del DARE, il giudicare che è praticato più del COMPRENDERE, un fatto materiale ritenuto più dell'INCONTRO.  Un lavoro fatto bene vale più di un lavoro pasticciato. Una preghiera ardente riesce ad ottenere ciò che una preghiera distratta non riesce neppure a sfiorare. Questo incontro è ora esperienza di canto.  Qunado le parole e i pensieri cantano, il cuore può dire: ho fatto bene il mio lavoro.  il don 

Nessun commento:

Posta un commento