giovedì 19 marzo 2015

Je suis la Tunisie

Sempre dalla parte delle vittime, mai dalla parte dei persecutori. Con la speranza che i persecutori
prendano coscienza che la vita è un valore inviolabile, come la dignità di ogni persona e di ogni popolo; ma se non lo facessero, dovrebbero essere fermati.
Quel che rimane oscuro è, tuttavia, l'indecisione delle grandi potenze di fronte al terrorismo. La Roma imperiale avrebbe già espresso il verdetto, con tempestività : " ISIS delenda est".
Per salvare la primavera araba, diviene urgente aiutare Egitto e Tunisia, ossia i popoli lì dove il sogno non è stato ancora deluso. Non si dovrebbe ripetere l'errore compiuto in Siria, dove il terrorismo fu
incoraggiato proprio dalle grandi potenze, destabilizzando una nazione che non aveva in mente di fomentare il terrore.
La diplomazia internazionale continua a sfornare parole a non finire, ma sembra lontana dal comprendere quel che realmente sta accadendo, e anche le decisioni da prendere per fermare in tempo una guerra che a macchia d'olio si stende sulla cartina geografica mondiale.
Esiste un Islam ideologico, guerrafondaio, che si richiama al Corano, a Maometto, alla "guerra santa", e che cerca di far apparire quell'altro Islam, pacifico, dialogico, come traditore della vera fede.
Quell'Islam violento, assassino, dev'essere fermato in tempo, con decisione, con un attacco mirato, per la difesa della vita non solo dei cristiani ma anche dei musulmani pacifici. E' legittima difesa, perchè è bene sapere che "chi di spada uccide, di spada muore" a sua volta.
il
il don

1 commento:

  1. Fu il Senato della repubblica di Roma a decretare il "Carthago delenda est". Ma da quel momento Roma diviene imperiale. La decisione militare diveniva questione di vita o di morte : se Roma non avesse distrutto Cartagine, Cartagine
    avrebbe distrutto Roma. Con l'Islam pacifico si può dialogare; ma l'Islam guerrafondaio non lascia alternative all'intervento militare.

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