giovedì 7 agosto 2025

Amici, non servi

 Ha scritto Viktor Frankl : " Contrariamente agli uomini del passato, l'uomo di oggi non ha più valori e tradizioni che gli dicano ciò che dovrebbe fare. Assai spesso è esposto ad un grave pericolo : o desidera fare ciò che gli altri fanno (è il conformismo prevalente in Occidente) oppure fa ciò che gli altri desiderano o comandano che faccia (è il totalitarismo che impera in Oriente)."


Esiste la possibilità di uscire dal conformismo e dal totalitarismo?  Oppure si è condannati a rimanere schiavi di una situazione nella quale ciò che manca è la libertà di scegliere?


Viktor Frankl ha risposto così " Ci occorrono nuovi tipi  di attività, che consentano la contemplazione e la meditazione. A tal fine l'uomo ha bisogno di molto coraggio per essere solo."


Divenire amico di se stesso è la condizione per un'autentica amicizia con gli altri. Divenire amico di me stesso vuol dire liberarsi della comoda condizione di schiavitù, quella del conformismo o quella del totalitarismo. Ambedue queste  condizioni impediscono di essere amico di me stesso. Nell'amicizia si condivide restando liberi. Il servo esegue ciò che il padrone comanda : non è libero e non condivide altro col padrone se non un obbligo, fosse pure accettato per convenienza. Colui che vuole divenire amico di se stesso, per vivere poi l'autentica amicizia con altri, deve correre il rischio di raggiungere l'apice del movimento, che è l'inattività, l'octium sanctum, lo dicevano e lo dicono ancora i contemplativi.


La schiavitù del conformismo e del totalitarismo non chiede nessun cambiamento, lascia le cose come sono.


Il vero cambiamento è quello interiore. Essere o divenire amico di se stesso chiede due cose : la pazienza di accettare la situazione esteriore ed il coraggio di non abbandonare la lotta per la soluzione finale.

                                     don Carmelo Guarini

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