Con l'avvento dell'era atomica l'umanità ha acquisito un'onnipotenza di distruzione. Un progresso negativo. Che la vittoria del più forte sia un suicidio e un inizio di declino nessuno potrebbe e vorrebbe crederlo. Eppure, osservando una potenza vittoriosa nel tempo, si può notare il declino (che può avvenire in pochi anni oppure nei secoli, ma il risultato non cambia). Si potrebbe dire che la vittoria ha innescato un suicidio.
Esiste un paradigma diverso rispetto a : vittoria - sconfitta, o anche successo - fallimento? Esiste : è un paradigma positivo, la pace.
Adesso però cerchiamo di approfondire il paradigma del conflitto o della guerra. Perchè ha riscosso sempre successo nella storia dell'umanità? Perchè persino le religioni hanno finito per assecondare questo paradigma? Hanno intravisto che il paradigma della pace era molto più difficile da portare avanti e da realizzare?
L'onnipotenza negativa è il potere della guerra, che si fonda sulla convinzione sbagliata che la vittoria consenta al vincitore di affermarsi e comandare sul più debole. Guai ai vinti : da millenni i vincitori pensano e dicono così!
Il successo della guerra, la vittoria del più forte non ha mai risolto nessun problema di convivenza; ha soltanto spinto il vinto verso la rivincita, ossia verso una nuova guerra. I vinti conoscono i guai derivanti dalla sconfitta, ma non si rassegnano a rimanere vinti per sempre. Esiste in tutta l'umanità un'aspirazione alla libertà e alla dignità che non possono essere soppresse da nessuna guerra (militare, commerciale, culturale, religiosa).
L'era atomica ha portato il problema all'estremo, ossia al punto di svolta: l'umanità ha acquisito un'onnipotenza negativa di autodistruzione. La svolta quale potrebbe essere? L'onnipotenza positiva è il potere della pace, ma questo potere è debole, un potere disarmato e disarmante. La svolta potrebbe essere l'onnipotenza dell'amore, che sinora non è stata scelta sino in fondo. A questa onnipotenza della pace e dell'amore dedicherò un'altra riflessione. Anticiperei soltanto questo pensiero : soltanto la reciprocità può garantire un futuro nel quale non ci siano nè vincitori nè vinti.
don Carmelo Guarini
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