domenica 18 dicembre 2011

dialogando idealmente con O. Clement

Tutte le feste si somigliano: Natale, Carnevale, Pasqua e Capodanno. Quando manca la preparazione specifica, si perde il proprium di ogni festa. Natale è attesa di Colui che viene. A Pasqua ci si prepara, facendo morire l'uomo vecchio per poter risorgere. A Carnevale ci si prende gioco del proprio io e del proprio gruppo, per aprirsi ad una comunità più grande. A Capodanno ci si apre alla speranza, più che con i botti, con progetti più condivisi, meno omologati alla corrente comune. Passare dal devozionalismo al vissuto spirituale è quanto mai urgente, per fare della relazione autentica con Dio e la persona umana il perno della crescita comunitaria. Rompere gli schemi è più facile che ricostruire relazioni; ma se non si compie la prima operazione, non si può passare alla seconda! Rilanciare le feste non si può senza una preparazione davvero nuova. il don

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