lunedì 2 gennaio 2012

letto per voi: Intransigenza e modernità

Andrea Riccardi affronta da storico il tema "chiesa nel novecento". le guerre e il comunismo, espressioni proprie della storia, hanno messo a dura prova la chiesa; eppure da quello scontro, anche se ha perso le masse, la chiesa può di nuovo mostrare come si mettono insieme tradizione e contemporaneità. Se in alcuni momenti ha mostrato più intransigenza verso la modernità piuttosto che inculturazione nella contemporaneità, è perchè ha pensato di non poter perdere la teologia scolastica ed il potere temporale (lo stato della chiesa). Quando ha preso coscienza che quelle perdite la rendevano più libera di evangelizzare, non ha più dubitato che il Cristo e lo Spirito guidassero ancora la barca nel cammino terreno. l'intransigenza e l'intolleranza, che la modernità più non sopporta, sono il segno dell'insicurezza della fede che vorrebbe sostituire questa con la sicurezza delle potenze terrene. la concorrenza con le altre religioni si gioca tutta sul chi più vive nello Spirito e su chi produce beni dello spirito. riconciliarsi con la storia e la modernità consente un rilancio del vangelo di Cristo e della nuova evangelizzazione: questa la mia conclusione.il don

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