domenica 15 aprile 2012

Il suicidio

"Il suicidio è l'assenza di tutti gli altri", diceva Paul Valery. E ciò vale sia per il suicidio fisico che per il suicidio spirituale. L'individualismo, cioè occuparsi solo di se stessi, senza interagire con gli altri, conduce al suicidio. Quando circola l'amore, niente è perduto; tutto può essere ancora salvato. Il suicidio ha una valenza doppia: si viene abbandonati dagli altri, ma prima ancora si è pensato di poter fare tutto da soli. Si dovrà cominciare a studiare scientificamente l'amore, dal momento che una buona parte della psicologia del Novecento ha promosso l'egotismo, non l'amore che promuove la relazione; la psicanalisi ha tentato di porre un argine al conflitto (in certe situazioni non è poco), ma non ha indicato la crescita per la relazione. V.Frankl e C. Rogers avevano già cominciato a farlo. Occorre proseguire.  Se psicologia e spiritualità ricominciano davvero a dialogare e interagire, sia ogni persona sia ogni popolo potrà uscire dall'angolo o dal vicolo cieco in cui l'egoismo l'ha buttato. La crescita, come inno alla vita, è la presenza di tutti gli altri. il don

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