lunedì 4 agosto 2014

il gusto di vivere

C'è una pressione culturale che impedisce di gustare in pienezza la vita : un clima festaiolo, di divertimento continuato (già Pascal metteva in guardia contro il gioco perverso che umilia la vita)  induce a vivere distratti e in superficie. Non ci si accorge del male che si procura all'altra persona, e all'autopunizione che s'infligge a se stessi. Non si coglie in profondità l'atto del fare e del dire : per esempio si scambia un atto di generosità con un'estorsione, un atto di perdono con un atto di debolezza, una vita spesa a studiare e a leggere con uno scopo recondito di successo o di carriera. Gli empiristi escono sconfitti da una lettura dei fatti in superficie. Chi vuol conoscere l'atto umano, deve penetrare all'interno. Raccoglimento ( en soi) e trascendenza (sur soi), diceva Emmanuel Mounier in "Il personalismo", sono le caratteristiche imprescindibili della persona. Lo sviluppo di essa, dice J.L. Marion (in Dato che. Saggio per una fenomenologia della donazione ), suppone la scoperta del fenomeno, e quindi della vita, come dono. Il cominciamento della vita è riceverla come dono; il compimento è infine donarla, non trattenerla per sé. Lo sviluppo tra inizio e  fine è ancora farne dono.    Ma una vita non può essere una serie di atti eroici, per far venir fuori il proprio io. Non può essere neppure lo svolgimento cinico di chi si lascia vivere come viene. 
Il divertimento che s'accompagna al solo gusto di mangiare, bere, ridere finisce col deprimere: mentre cura i bisogni del corpo in maniera esasperata, trascura lo spirito e spesso anche la psiche. E non ci si accorge che narcisismo, edonismo e consumismo conducono  se stessi e le persone intorno all'estraneità; la persona diventa straniera a se stessa, e non solo all'altra.
Paradossalmente, lo straniero in patria trova la patria dappertutto, ossia in ogni terra straniera. Ricevere ogni circostanza, anche quella non cercata, come un dono significa aprirsi all'avventura, alla sorpresa, all'incontro autentico.      il don

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