mercoledì 7 marzo 2018

La donna

Auguri alle donne, ma nella verità.   
  E' urgente superare la visione romantica,
perché la parità di genere giunga finalmente in porto,
 e conduca ad un oltre, ad una vera interazione.
Per uscire dalla confusione di genere, occorre mettere a fuoco lo specifico femminile e
lo specifico maschile.
 Per capire la confusione di genere che s'è creata,               utilizziamo due
                  figure: la cura e la sfida.
La donna ha costretto l'uomo ad assumere in maniera prevalente la figura della cura, e nella trasmissione della figura paterna ai figli ha proposto un padre dimezzato. L'uomo s'è lasciato troppo coinvolgere nell'assumere la figura femminile della cura,   rinunziando allo specifico maschile, ossia la sfida.  ORA, assumere un tratto della cura dentro la figura della sfida  avrebbe rappresentato per il maschile un arricchimento, una crescita; rinunziare alla sfida, ha significato far saltare la figura paterna nella famiglia e nella società. I figli sono stati le vittime, coloro che ne hanno più sofferto: una generazione senza padre!
 E le donne forse non sono ancora divenute consapevoli di aver mischiato una loro giusta rivendicazione di protagonismo femminile con la svalutazione della figura
paterna.  Il risultato del quale dovrebbero rendersi consapevoli uomini e donne: una diffusa mediocrità, che toglie slancio ad ogni ideale, ad ogni passione che comporti
sacrificio, una rinuncia a sfidare l'ordine stabilito qualora esso si presentasse ingiusto
e menzognero.  Se l'istituzione è in crisi, va riformata radicalmente.    Lasciar perdere e
farsi gli affari propri, cioè cedere al narcisismo e al privatismo, significa rinunziare alla sfida di un nuovo umanesimo. In questo, tanti uomini e tante donne hanno seguito il disfattismo del prof.    Umberto Galimberti,   il quale dichiara finita ogni pretesa di umanesimo.  Noi, invece, pensiamo che il cristianesimo senta ancora viva la responsabilità di ridare all'occidente europeo la passione per Dio e per l'uomo, perché è
proprio per aver messo da parte Dio che l'uomo europeo ha corso e corre ancora il rischio di perdere se stesso.  
L'uomo riconosca nella donna il valore della cura; e la donna riconosca nell'uomo il valore della sfida: così si potrà superare il trauma del non-riconoscimento e del riconoscimento. Occorre rimettere insieme l'intelligenza e i sentimenti!  il don

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