domenica 16 giugno 2013

Dato che

Il libro del filosofo francese Jean-Luc Marion sul dono, tradotto in italiano col titolo "Dato che. Saggio per una fenomenologia della donazione", pone al centro un'ortoprassi  che intende sopravanzare il possesso. Cosa ricevo dal dono, dato che esso non è merce di scambio, ma semplice "investimento" gratuito e disinteressato?
"Donare equivale a dimostrare la propria superiorità, valere di più, essere più in alto, magister; accettare senza ricambiare o senza ricambiare in eccesso, equivale a subordinarsi, diventare cliente o servo, farsi piccolo, cadere più in basso (minister)" . (Mauss, Saggio sul dono, citato da Marion, p. 94). "Cosa ricevo, si chiede Marion, in cambio del mio dono sconosciuto?". "la coscienza certa della mia generosità; perdendolo, io dono a me stesso il mio dono, o piuttosto ritrovo me stesso in cambio del mio dono perduto. La perdita diventa il guadagno per eccellenza -il miglior affare possibile, perché vi guadagno, di fatto, infinitamente di più di quanto non vi perda: me stesso, contro un dono che valeva meno di me" (p. 95).
Il cristianesimo ha continuato a perdere colpi, nella modernità, cioè negli ultimi quattro secoli, perché ha perso prima di tutto il contatto col Vangelo, prima ancora di perdere il contatto con la storia, o più ancora prima di venire giudicato come fallito nella storia europea. E non si dica che dare a fondo perduto sia operazione di un ingenuo e di un bigotto ! L'incidenza dei nostri atti sulla storia non la si scopre col PDF. Allarga mente e cuore e ritroverai te stesso, e farai un lavoro non inutile e non irrilevante! il don

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