sabato 29 giugno 2013

Il Reietto

Richard Bach l'ha intitolato "Il gabbiano J.L.", ma è la storia di un reietto che ha trovato la forza e la grazia di riuscire nell'affermazione dell'Ideale. Un racconto che ha conosciuto l'avventura di decine di edizioni : il che vuol dire che ha toccato un tasto sensibile, quello del desiderio, che in altro campo Freud ha svelato come "inconscio", ossia la messa a fuoco del "sintomo", al dire di Lacan.
La prima prova che il reietto deve superare è il rifiuto dello "stormo buon appetito" : la solitudine non permette di appoggiarsi a niente e su nessuno; si deve solo imparare a "volare". Nella seconda parte, il reietto è accolto in una comunità di paradiso, che è cosa diversa dalla comunità terrestre, si direbbe; ciò che egli ha imparato sul dono materiale, ora deve trasferirlo nella dimensione dello spirito, cioè nella dimensione relazionale, mettendosi alla scuola della comunità paradiso. Nella terza parte, l'esercizio consiste nel saper istruire i discepoli : saper trasmettere come superare la paura del "volo", che è sempre un "dare la vita".
La figura del volo si applica molto bene alla figura del dono : sia nell'una che nell'altra è ben visibile il rischio della vita, nel senso del "gioco d'azzardo" di cui aveva parlato Pascal. Sia nel volo, sia nel dono, ci si gioca la vita, non una cosa occasionale! Il rischio deve valere la posta in gioco : il reietto dev'essere ora in grado di formare una comunità che sia alternativa allo "stormo buon appetito", altrimenti la comunità di dopo sarebbe identica a quella di prima, salvo il nome "paradiso". L'evento interiore veramente straordinario  sembra ora questo: il reietto, pur essendo impegnato a formare la comunità paradiso, avendo vinto la paura di rimanere reietto, può rimanere tale e quale in qualsiasi spazio ed in qualsiasi tempo. La forza del reietto è la stessa del "senza potere", come lo chiama Havel. La forza dell'Ideale è sempre una forza di dissenso : è il desiderio dell'oltre che crea il fascino del "giocarsi la vita".  Il problema o il sintomo è la Cosa sulla quale si gioca!   il don

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