lunedì 4 maggio 2015

Incontrarsi per formarsi all'oltre

Incontrarsi per "discutere non degli affari propri". Iniziando a leggere "Le conferenze brasiliane" di Franco Basaglia, sono stato colpito da quest'affermazione: "discutere non degli affari propri", che esprime molto bene il senso del dialogo.   Mentre il colloquio è una conversazione tra amici e conoscenti su questioni personali o private, il dialogo sembra proprio essere un discutere di ciò che riguarda la città, la società, le problematiche della comunità nel suo insieme.

 La chiusura dei manicomi e la successiva apertura delle centri di cura non sembra aver portato i frutti sperati. La presa di coscienza che ha portato alla chiusura dei manicomi, come luoghi di oppressione e di dolore ma non di cura, non è stata sufficientemente continuata, approfondita, condotta avanti come battaglia sociale e culturale. I folli risultano per la maggior parte "cronicizzati".  Il folle è stato restituito al "potere dei suoi familiari" (spesso non interessati al suo recupero e reinserimento sociale) e al loro maleplacito più che beneplacito.
Franco Basaglia aveva impostato il problema della follia, come aveva fatto anche Michel Foucault in Francia, sul nesso : follia - esclusione sociale.   L'istituzione che si difende di fronte al sapere, adottando un metodo repressivo e di "scarto" ( per usare un termine ridivenuto significativo e pregnante, grazie all'utilizzo che ne sta facendo papa Francesco), emarginando il sapere (ossia ponendolo come luogo di dominio), si sottrae al compito più importante al quale è deputata : servire il bene di ogni persona, insieme a quello della comunità. Riprendere gli scritti di Franco Basaglia oggi, in una prospettiva de-ideologizzata, rende ancor più attuale quell'azione di cambiamento che era stata iniziata non solo con passione ma che era stata soprattutto portata avanti pagando un prezzo all'istituzione medica, alla magistratura, alla società ben pensante.

Proprio oggi che parliamo soltanto degli affari nostri, dappertutto, persino nei tribunali e nei templi, oltre che alla radio e nelle trasmissioni televisive, chi parla di cambiamento della comunità (mostrandone le colpe ed cercandone i rimedi) non gode di molto ascolto.  Proprio ora è divenuto urgente "incontrarsi per discutere non degli affari propri".    il don


Nessun commento:

Posta un commento