martedì 17 maggio 2016

Dialogo

Il libro di Diego Fusaro (un giovane filosofo emergente),   su "Antonio Gramsci", ripropone non un comunismo che ha fatto della lotta alla religione un business, ma un "comunismo che sia umanesimo". E siamo d'accordo con Gramsci e con Enrico Berlinguer, e con Fusaro: "Lotta all'indifferenza e al fatalismo" ci trovano non solo d'accordo, ma impegnati nella stessa azione. D'altronde il cristianesimo pone il suo fondamento nell'incarnazione di Dio : Dio si è fatto uomo; ora l'uomo stesso è dio. Questo disegno (progetto di Dio che diviene progetto dell'uomo) è da realizzare a partire dalla Storia, non da rimandare ad una vita d'oltre tomba.
Tuttavia, il male dei nostri giorni è ancor più grave : la corruzione tenta fortemente le classi povere. Lo spaccio di droga (guadagno facile, senza fatica), la manovalanza richiesta dai boss della mafia, il latrocinio diffuso (da quello manifatturiero a quello finanziario) : i miserabili si arricchiscono e sfoggiano prepotenza. Il problema più grave è divenuto ora la formazione delle coscienze. Non per nulla, papa Francesco ha invitato fortemente i vescovi italiani a denunziare i corrotti, perché  non basta predicare  astrattamente contro la corruzione. La formazione delle coscienze diviene il terreno di un comune impegno tra tutti gli uomini di buona volontà, insieme alla denuncia della corruzione, delle mafie, dei latrocini finanziari. Conquistare i corrotti alla causa della giustizia è ancor più difficile che conquistare gli indifferenti : i primi sono attivi nel male, i secondi soltanto passivi.         La passione è travolgente soltanto se è la
comunità a condurla; il singolo è impotente. Occorre mettere insieme tutte le forze sane, per lottare e per vincere!  Ricominciando dal dialogo tra le generazioni!   il don

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