mercoledì 18 maggio 2016

L'inciampo

Gli incontri che formano nascono dal fallimento. Il successo e la riuscita di un progetto non è mai opera mia soltanto: dietro c'è un incontro che mi ha ridato la vita, ha rimesso in moto la mia ricerca,  il senso dell'avventura, il desiderio di rimettere tutto in gioco. Ma quello che più scava dentro è il fallimento di un incontro: in quell'inciampo, la morte sfida la vita, la mette alle strette. Chi la vince? Non abbiamo certezze: il tempo dei dogmi è finito, in ogni campo, persino nella teologia e nella fede.  Eccetto per quei teologi che continuano a ripetere tutto quello che è già stato detto. I teologi, invece, che si lasciano guidare dallo Spirito Santo sono dei mistici (come Atanasio, Gregorio di Nissa, Ambrogio, Agostino, Basilio...): la teologia è più opera sua che opera loro.
L'inciampo, negli incontri che portano la morte più che la vita, può essere risolutivo per la creatività di una vita. Ci si può reinventare e percorrere strade inesplorate, abbandonandosi alla creatività dello Spirito, ma rimanendo fedeli al Vangelo e alla Chiesa (che dev'essere Una, non tante), come Una è la verità (il Cristo) e non tante.
Di Socrate mi piace soprattutto la "zetesis", ossia il coraggio intellettuale.
Di Cristo mi piace molto di più l'essere messo in croce : per Lui che era Dio, la resurrezione era un gioco da ragazzi; la cosa "impossibile" era l'abbassarsi di Dio a quel punto estremo di umiliazione.   il don

Nessun commento:

Posta un commento