lunedì 20 febbraio 2017

Non rassegnarsi

Che la precarietà sia divenuta strutturale, non vuol dire che occorra  rassegnarsi, come ci si è rassegnati al clientelismo, alla raccomandazione, al furto legalizzato ...
La storia e la sociologia ci hanno mostrato una cosa: quel progresso infinito, predicato dall'illuminismo e dalla modernità, è una menzogna. Gesù Cristo è stato più veritiero:
la precarietà ci mostra il limite della vita, ci invita a considerare perdita e guadagno altrettanto necessari per la crescita sia personale sia collettiva.
L'idea di una crescita e di uno sviluppo infiniti hanno creato in tutti l'idea fissa del denaro che risolve ogni problema. C'è chi ha chiamato questa idea fissa "cretinismo economico".  La decrescita può ricreare una crescita più di qualità: ricominciare dai beni relazionali, che sono certamente molto più del denaro.
La precarietà è un'opportunità che ci viene offerta per riconsiderare crescita e decrescita. Io posso decrescere  e dare possibilità di crescita a chi è rimasto indietro.
Un sogno utopico?  Un sogno stupido?    No, è soltanto il Vangelo di Gesù in termini esistenziali ed economici.     il don

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