domenica 18 giugno 2023

Ecclesiologia e politica

 "Il primato dello spirituale" è ciò che un cristiano, e a maggior ragione un vescovo, deve affermare di fronte alla politica e alla scienza. Non a caso Jacques Maritain difendeva il papa Pio XI   che aveva condannato l'Action française e Maurras per la professione di ateismo e la simpatia soltanto strumentale che avevano verso i cattolici (cioè erano interessati solo ai voti), ma non nutrivano nessun interesse per la causa del Vangelo e per la vita cristiana.

Qunado alcuni vescovi italiani, decenni orsono, hanno salutato Silvio Berlusconi "uomo della provvidenza" (metto di proposito la p minuscola) per la sua discesa in campo nella vita politica, non hanno valutato bene o non hanno fatto un serio discernimento sul progetto politico capitalista; la conseguenza è stata uno scadimento della partecipazione democratica, un arretramento dell'economia etica e solidale (disoccupazione aumentata e salari dimunuiti). Quei vescovi avevano dimenticato o non avevano mai meditato sulla relazione tra chiesa e politica come era stata vissuta da Atanasio di Alessandria, da Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo, patriarchi a Costantinopoli. Atanasio si era opposto a Costantino, che aveva preso le parti di Ario. Lo stesso avevano fatto Gregorio di Nazianzo e Crisostomo, con la loro opposizione all'imperatore.  In occidente, Ambrogio di Milano e Martino di Tours avevano condannato pubblicamente l'imperatore per le scelte ingiuste e offensive della legge da lui compiute. Ma,  diversi secoli dopo, troviamo in Inglilterra due primati e arcivescovi di Carterbury che si oppongono al re;  Anselmo d'Aosta e Thomas Beckett vanno in esilio per non divenire ostaggio del re, e Beckett verrà ucciso nella sua cattedrale una volta tornato a Canterbury.

La relazione tra la politica e l'ecclesiologia dev'essere molto chiara dal punto di vista dottrinale e morale, per non finire succubi e adulatori della mondanità, alla quale sono esposti in egual misura sia i politici sia i cristiani, non esclusi gli ecclesiastici. 

Il primo dovere dei cristiani, e anzitutto dei vescovi e dei presbiteri che sono responsabili dell'educazione alla fede e alla vita dei cristiani, è insegnare il primato dello spirituale, l'aderenza stretta al Vangelo di Gesù Cristo, che ha detto "Date a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio."   Che i politici facciano politica che la chiesa testimoni al di sopra di tutto il Vangelo; così diverrà non solo credibile e rilevante, ma attirerà a Gesù Cristo quella folla di popolo che Ambrogio e Martino seppero conquistare anche con la loro opposizione alla politica ingiusta e offensiva verso la legge e l'umanità.

                                don Carmelo Guarini

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