mercoledì 7 giugno 2023

Il cristianesimo e il nazionalismo in Europa

 Il movimento ecumenico e il movimento biblico, nella prima metà del Novecento, hanno preparato il Concilio Vaticano II, che si è tenuto nella seconda metà dello stesso secolo.   

Così Nicolaj Berdiaev, nella sua Autobiografia spirituale, testimonia l'ecumenismo: "Al tempo dei nostri incontri interconfessionali (siamo negli anni trenta del Novecento), nella mentalità e nel pensiero cristiano occidentale cominciarono a prevalere più che altro le tendenze conservatrici. E dappertutto si avvertiva una sorta di fascino dell'autorità e della tradizione. Le tendenze più conservatrici presenti in ambito cattolico e protestante erano però ben diverse dalle tendenze conservatrici presenti in ambito ortodosso. Tuti i cattolici e i protestanti occidentali avevano un profondo rispetto per il pensiero e la cultura, non avevano la benchè minima traccia di quell'oscurantismo così caratteristico, invece, di molti ortodossi russi."  (p. 294)

Berdiaev, un russo appartenente alla nobiltà e all'intellighenzia della Russia, fa un'analisi spassionata, per amore della verità e nella più grande libertà, non solo della situazione religiosa cristiana in Europa e in Russia, ma anche di ciò che riguarda l'orientamento politico. Scrive nell'Autobiografia: "Mi ha stupito, turbato e indignato il nazionalismo che regna un pò dappertutto in Europa, la tendenza di tutte le nazioni ad auto-esaltarsi e attribuirsi un valore assoluto. Ho sentito degli ungheresi e degli estoni parlare della grande ed esclusiva missione dell'Ungheria e dell'Estonia...   (...)  La nazione ha sostituito Dio." (p.300)

L'Europa ha una storia antica: la tradizione rappresenta per essa una radice profonda, ma il conservatorismo può bloccare il rinnovamento e la creatività. Sia il cattolicesimo, sia l'anglicanesimo hanno indicato l'oltre del nazionalismo, quell'oltre che non toglie nulla all'amore per la propria patria, ma spinge ad amare la patria altrui come la propria. Il cristianesimo in Europa ha ancora un compito fondementale da svolgere: unire le diversità. Valorizzando il molteplice, occorre non dimenticare lo slancio verso l'unità!

                                                        don Carmelo Guarini

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