mercoledì 20 luglio 2016

W l'ignoranza!

L'ignoranza crea molti mali: lo attestano, pur da prospettive diverse, sia la psicologia sia la spiritualità.
Prendiamo il caso dello psicotico: il suo vero problema è trovarsi diviso, nella relazione con l'altro, tra narcisismo e antinarcisismo (bassa stima di sé). Lo psicotico
rimane letteralmente paralizzato, quando, nella relazione, uno dei due atteggiamenti prevale sull'altro; mentre dovrebbero, paradossalmente, rimanere in equilibrio.
Il caso della personalità bordeline rivela una mancanza di valutazione tra l'interno e l'esterno. Bordeline significa mancanza di confine. Il bordeline non conosce il proprio interno, ma sopravvaluta la conoscenza esteriore che ha degli altri. In realtà non è che conosca gli altri; semplicemente è teleguidato dalle voci che sente, dai giudizi altrui. Per cui, non solo sbaglia valutazione sugli altri, ma questa sopravvalutazione esterna lo conduce a scelte sbagliate riguardo al proprio mondo interiore.
Il paranoico, invece, manca di concretezza; a lui servirebbe  una persona che non solo gli presenti l'ideale, ma anche che gli mostri la concretizzazione di esso.
Nella spiritualità, si può tastare l'io profondo, quando si riesce a distinguere tra l'errore ed il peccato. Il santo soffre più per il peccato commesso che non per l'errore. Il peccatore, invece, soffre più per l'errore che non per il peccato. La differenza non è da poco. La psicologia lo spiega: si soffre, anzi a volte si cade in depressione, per un errore, cioè per essersi lasciati ingannare dalle circostanze o dalle persone; quì gioca chiaramente un moto narcisistico, ossia non si accetta di essersi lasciati imbrogliare.
Nel peccato, invece, c'è il riconoscimento di aver davvero sbagliato: c'è dolore per il male compiuto liberamente, ma si riesce a conservare la dignità pur nella vergogna. C'è nel DNA dell'essere umano l'amore alla libertà e alla verità; ma senza l'amore dell'Altro  e all'Altro, non diviene né libero né vero!
L'ignoranza ci rende pupazzi, ma non ci fa né liberi, né veri!  il don

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